Troppi colpi in una sera
Bloccata la banda delle catenine

Si sono scatenati troppo, incastrati da troppi colpi, tutti uno dietro l'altro nella stessa sera. La banda delle catenine che ha fatto parlare di sè in queste ultime settimane pare essere stata acciuffata. Tre giovani albanesi sono ora in carcere a Bergamo.

Si sono scatenati troppo, incastrati da troppi colpi, tutti uno dietro l'altro nella stessa sera. La banda delle catenine che ha fatto parlare di sè in queste ultime settimane pare essere stata acciuffata. Ancora sono da effettuare verifiche e ulteriori indagini, ma tre albanesi, riconosciuti da una donna scippata nella serata di lunedì 25 luglio, sono ora in carcere a Bergamo.

Per chiarire l'arresto si deve partire da lunedì alle 21.20 quando una donna di 65 anni, che stava camminando in via delle Ripe ad Alzano Lombardo, è stata scippata della catenina d'oro che aveva al collo. Un uomo l'ha avvicinata e poi è scappato in macchina. Subito la donna ha avvisato il 112, descrivendo l'auto come una Station wagon di colore scuro. Passa mezz'ora e un colpo simile si verifica a Stezzano, in via Santuario. Anche qui una donna, questa volta di 72 anni, racconta al 112 di essere stata bloccata da un uomo che le ha strappato la catenina dal collo. Poi la fuga su un'auto scura.

I carabinieri iniziano le ricerche e più pattuglie si indirizzano nella zona, dirigendosi verso Villa di Serio quando arrivano nuove segnalazioni di due tentativi di furto nel paese. È qui che in via Crotti una pattuglia del Radiomobile di Bergamo intercetta la macchina sospetta e dopo un breve inseguimento la blocca. A bordo tre giovani albanesi: due con residenza a Milano, di 24 e 21 anni, uno di 22 anni residente a Bergamo. In macchina i militari recuperano la catenina d'oro rubata alla 65enne e i tre vengono arrestati con l'accusa di rapina impropria.

In carcere la donna di Alzano riconosce il 22enne e dalle prime indagini i carabinieri ipotizzano che i tre siano gli autori degli ultimi scippi di catenine avvenuto nella Bergamasca, una ventina dell'arco dell'ultimo mese. In macchina, inoltre, anche diversi arnesi utili allo scasso tra cui un grosso cacciavite, un passamontagna, una mazza e uno spray usato come silenziatore per le sirene degli allarmi.

Al via ora le verifiche con le vittime dei precendenti furti, al fine di verificare se i tre arrestati saranno riconosciuti come autori anche degli altri numerosi colpi. Dalle descrizioni raccolte l'auto corrisponderebbe alle segnalazioni delle vittime. Nei prossimi giorni i tre albanesi saranno interrogati dal gip nel carcere di Bergamo.

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