Casse vuote a Urgnano
Anche per tagliare l'erba

Urgnanesi armatevi di guanti e cesoie, di tagliaerba e buona volontà. C'è da dare una mano a tagliare l'erba nei parchi, nelle aiuole e nei giardinetti per il paese. Il Comune è al verde, non certo metaforicamente.

Urgnanesi armatevi di guanti e cesoie, di tagliaerba e buona volontà. C'è da dare una mano a tagliare l'erba nei parchi, nelle aiuole e nei giardinetti per il paese. Il Comune è al verde, non certo metaforicamente. «Ad oggi siamo fuori dal patto di stabilità per 2,4 milioni di euro», dice il sindaco Efrem Epizoi che da maggio guida il paese con la lista civica «Guardare oltre». Ma occhio. «Questa è l'eredità, il bilancio che abbiamo trovato quando siamo arrivati». Un'eredità con conseguenze pesanti: «Fuori dal patto vuol dire meno fondi statali, non poter assumere, non poter pagare i fornitori, non poter finanziare tutto ciò che non è servizio come iniziative e feste, tagliare le spese correnti. Un bagno di sangue...».

E che la situazione non fosse rose e fiori, lo si sapeva. Già il commissario (arrivato dopo la fine anticipata della Giunta Pdl-Lega guidata da Venceslao Testa) aveva iniziato a tirare la cinghia, mettendo mano a spese e servizi. E sollevando le proteste della gente come nel caso dello scuolabus diventato a pagamento o per il taglio dell'orario della biblioteca. Anche ora la parola d'ordine in Comune è una sola: risparmiare, tagliare costi e spese. «Quando mi sono insediato, mi sono detto "prima cerchiamo di capire come funziona". Ora siamo nella fase due, stiamo riorganizzando, ottimizzando e tagliando. La nostra azione deve essere decisa e veloce, a rischio di essere impopolare perché quando si chiede alla gente di pagare una cosa che prima era gratuità non è semplice. Ma un amministratore ha l'obbligo di fare delle scelte, anche se si tratta di scelte obbligate».

Si sta quindi mettendo mano a tutto, a cominciare dagli appalti, anche quelli più «biglietto da visita» come il taglio dell'erba. «Siamo arrivati a sospendere l'appalto che ci costava più di 100.000 euro all'anno. Ora la ditta che se ne è sempre occupata ci ha fatto due mesi gratuiti e le siamo riconoscenti, ma non riusciamo a sostenere le vecchie cifre. L'appalto va rivisto e mantenuto solo per le aree più pericolose, quelle vicino alla Cremasca, o per il taglio delle piante, penso a quelle di viale Rimembranze. Ma per il resto metteremo in campo i nostri dipendenti e chiediamo l'aiuto di associazioni e realtà del volontariato. La Polisportiva mi ha già assicurato che si occuperà di tagliare l'erba alle scuole». E, a dimostrazione che l'andazzo è cambiato, anche il custode del castello con il nuovo contratto dovrà spazzare il viale e pulire, lavori prima appaltati all'esterno. L'invito è comunque esteso al paese: «Tutti ci possono dare una mano, partendo magari dalle aiuole che hanno fuori dal cancello di casa». C'è chi si sta rimboccando le maniche come i ragazzi dello Sfa (Servizio famiglie per l'accoglienza), per esempio, che si sono offerti di bagnare piante e fiori in alcune zone.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 19 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA