«Sotto la Brebemi è una discarica»
Sulla Locatelli nuove intercettazioni

«Il materiale loro lo vogliono pulito ... vai lì e prendi paura. C'è dentro di tutto ... sembra la discarica lì». La telefonata è di Bartolomeo Gregori, il responsabile della gestione dei mezzi dell'impresa Locatelli.

«Il materiale loro lo vogliono pulito, così com'è adesso, vai lì e prendi paura. C'è dentro: legna, plastica, cellophane, c'è dentro di tutto, tubi di plastica, anche roba grossa, è sporco tantissimo insomma, vai lì a vedere, sembra la discarica lì». La telefonata, intercettata dai carabinieri, è di Bartolomeo Gregori, 42 anni, di Telgate, il responsabile della gestione dei mezzi e degli autisti dell'impresa Locatelli. È il 9 luglio e Gregori sta parlando con Giovanni Battista Pagani, 51 anni, di Pontoglio, ritenuto il factotum di Pierluca Locatelli (entrambi si trovano ora agli arresti domiciliari, ndr). Frasi eloquenti, secondo chi indaga, sul presunto traffico illecito di rifiuti che sarebbero stati riversati – è la tesi dell'accusa – nel fondo stradale della Brebemi dall'impresa di Grumello del Monte, oggi nell'occhio del ciclone.

Nel corso dell'incontro – è quanto ricostruito dagli inquirenti – l'ingegnere avrebbe mosso pesanti critiche alla Locatelli per la qualità del materiale recapitato dall'impresa di Grumello. Al termine del sopralluogo, Gregori aveva contattato anche Walter Rocca, di Bolgare, (anch'egli ora ai domiciliari) responsabile dell'impianto di trattamento rifiuti del gruppo Locatelli situato a Calcinate in località Biancinella (posto sotto sequestro). «Mi hanno fatto il c...», dice Gregori, intercettato dall'Arma. «La direzione dei lavori ha fatto un sopralluogo, il materiale non è uniforme da nessuna parte, cambia viaggio con viaggio. Lunedì deve arrivare migliore perché devono coprire quello che abbiamo fatto. Se non viene giù il materiale come dicono loro, facile che...» «Viene tolto tutto», completa Rocca.
Nel mirino, in particolare, il quantitativo di fresato stradale scaricato dalla Locatelli nel cantiere Brebemi: oltre il 90 per cento, contro un massimo consentito del 2%, secondo le autorizzazioni.

I carabinieri si sono anche appostati all'impianto di Mazzano il 23 e il 24 giugno e avrebbero riscontrato che i camion della Locatelli, dopo essere arrivati e caricato il materiale, entravano alla Biancinella ed «effettuavano una sosta di pochi minuti – si legge sull'ordinanza del gip – durante la quale sarebbe stato impossibile scaricare il materiale di Mazzano e caricarne dell'altro. Dopo la brevissima sosta ripartivano per scaricare nei cantieri Brebemi».

Per conoscere tutta la vicenda nei dettagli leggi L'Eco di Bergamo del 2 dicembre

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