Terzi: non c'è Europa senza Italia
Il ministro degli Esteri a Bergamo

«Non c'è Europa senza Italia»: il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha sottolineato l'importanza del nostro Paese parlando a Bergamo al convegno «Diplomazia e imprese nel mondo globalizzato». E ha anche parlato con i giornalisti di credibilità.

«Non c'è Europa senza Italia»: il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha sottolineato l'importanza del nostro Paese parlando a Bergamo al convegno «Diplomazia e imprese nel mondo globalizzato a 150 anni dall'Unità d'Italia», promosso dal «Il Sole 24 Ore». E ha anche parlato con i giornalisti di credibilità, che è stata «un dato di fatto» all'ultimo consiglio europeo.

Per il bergamasco Terzi è stato il primo incontro da ministro degli Esteri con la realtà territoriale della nostra provincia, e in primis con le piccole e medie imprese. Presenti molti imprenditori, il prefetto Camillo Andreana, il questore Vincenzo Ricciardi, il rettore Stefano Paleri e il direttore de «L'Eco di Bergamo» Giorgio Gandola.

A introdurre i lavori, moderati da Fabio Tamburini, direttore dell'agenzia di stampa «Il Sole 24 Ore Radiocor» e di «Radio24», è stato Giovanni Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo. Con Terzi e Gandola sono intervenuti anche Carlo Ferretti, presidente del Gruppo delle piccole e medie imprese internazionale di Ance, e Giuseppe Magnaga, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo.

Bergamo è stata la prima tappa di una serie di convegni organizzati dalla direzione generale per la promozione del sistema Paese del ministero degli Affari esteri e la nostra città è stata scelta per il debutto in virtù della sua vivacità imprenditoriale, anche nel settore export.

«Per la prima volta da molti mesi e forse qualche anno - ha commentato il ministro Terzi - il nostro Paese è entrato come non solo partner ma protagonista forte e decisivo nelle conclusioni raggiunte». Conclusioni «che mirano essenzialmente alla stabilità dei mercati finanziari ma sono anche orientati in modo decisivo alla crescita».

«Da quando il governo si è insediato siamo veri protagonisti non perché sia arrivato un marziano - ha sottolineato -, ma perché sono maturate le condizioni per cui l'Italia ha fatto uno scatto di reni e siamo arrivati a Bruxelles con credenziali diverse» grazie allo sforzo di tutti.

Terzi ha invitato a non farsi impressionare «dalle fluttuazioni dell'euro» che «non sono negative per la capacità di esportazione del sistema». Ha invece ribadito che la moneta unica continuerà ad esistere. «L'euro - ha concluso - è una realtà fatta per esistere e continuerà ad esistere in futuro».

La Farnesina è sempre più centrale «come ministero economico impegnato a sostenere lo sviluppo del Paese». Agli industriali ha sottolineato che tra «le primissime misure prese dal governo» c'è stata la preparazione di un sistema per unire sforzi e risorse degli uffici diplomatico-consolari e di quelli che erano gli uffici Ice, Istituto per il commercio estero. «La Farnesina - ha spiegato Terzi - deve essere sempre più motore di sviluppo per l'Italia». Temi centrali, a suo dire, sono quelli dell'attrazione degli investimenti stranieri in Italia e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.

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