Caccia, doppio stop al Pirellone
Abrogati deroghe e richiami vivi

Dopo l'ultimatum dell'Ue e il voto in commissione Agricoltura, lo stop arriva annunciato. E unanime: sono stati aboliti mercoledì gli articoli delle leggi venatorie lombarde che consentivano per questa stagione la caccia in deroga e la cattura dei richiami vivi.

Dopo l'ultimatum dell'Ue e il voto in commissione Agricoltura, lo stop arriva annunciato. E unanime: sono stati aboliti mercoledì gli articoli delle leggi venatorie lombarde che consentivano per questa stagione la caccia in deroga e la cattura dei richiami vivi.

Lo ha deciso il Consiglio regionale della Lombardia, approvando l'abrogazione con 61 voti favorevoli.

Il provvedimento regionale sulle deroghe era stato contestato dalla Commissione europea (insieme a quelli di altre Regioni) perché «non fornisce alcuna indicazione sulle ragioni e sui motivi concreti che renderebbero necessario il prelievo di queste specie, e non rispetta il requisito riferito alla piccola quantità». Con motivazioni analoghe, il 21 novembre il Consiglio dei Ministri aveva impugnato anche la legge lombarda sui richiami vivi. Da qui (e anche in seguito a una lettera del presidente Roberto Formigoni, che evidenziava il rischio di pesanti sanzioni, consistenti in tagli nei contributi all'agricoltura) la decisione dell'aula di stoppare le due leggi.

Il relatore del provvedimento, Carlo Saffioti (Pdl), ha sottolineato che il Consiglio ha assunto «questa decisione come segno di attenzione e disponibilità verso la Commissione Europea», sostenendo tuttavia che «quanto contestato è dovuto a inadempienze legislative in sede nazionale e non certo attribuibili a Regione Lombardia: è da anni che in materia di caccia in deroga invochiamo dal Parlamento nazionale una normativa chiara e conforme con le direttive europee, che consenta alle nostre leggi regionali di essere al riparo da impugnazioni».

L'aula ha approvato pure tre ordini del giorno presentati da Mauro Parolini (Pdl), Alessandro Marelli (Lega) e Gianantonio Girelli (Pd) che invitano la Giunta ad attivarsi con le istituzioni nazionali ed europee perché dal prossimo anno la Lombardia possa legiferare in legittimità su questi temi.
Giudicato invece inammissibile dall'ufficio di presidenza, sentiti i funzionari degli uffici legali, l'ordine del giorno presentato dal capogruppo dell'Idv, Stefano Zamponi, con il quale si chiedeva di addebitare le eventuali sanzioni pecuniarie ai 43 consiglieri regionali che avevano votato a favore delle due leggi su deroghe e richiami vivi.

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