Cuoco in coma dopo un pugno
Arrestati tre nomadi a Trescore

Tre nomadi cittadini italiani sono stati arrestati dai carabinieri a Trescore perchè ritenuti autori dell'aggressione del cuoco del ristorante Millaenya, 56enne di Costa di Mezzate. I militari dell'Arma hanno eseguito lunedì mattina l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Erano già stati identificati poche ore dopo il fatto, ma nei loro confronti non erano stati presi subito provvedimenti. Lunedì mattina presto, dopo oltre due settimane di indagini, hanno ricevuto una nuova visita dei carabinieri, che questa volta li hanno prelevati e condotti in carcere. A finire in manette tre giovani, che abitano nel campo nomadi di Trescore Balneario: sarebbero loro, secondo gli inquirenti, i responsabili della brutale aggressione subita dal cuoco del Millaenya Pub di Entratico, il 30 dicembre scorso.

L'uomo è tuttora in coma, stabile ma gravissimo, ed è ricoverato nel reparto di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il blitz è stato effettuato ieri mattina dai militari della caserma di Trescore Balneario e dai colleghi della compagnia di Bergamo. I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Patrizia Ingrascì, su richiesta del pm Letizia Ruggeri, che coordina l'inchiesta. Lesioni personali gravissime in concorso: questo il reato ipotizzato per i tre, che sono stati rintracciati nel campo nomadi di via Pascoli a Trescore. Si tratta di due fratelli, M. V. e D. V., di 31 e 25 anni, e un loro amico, D. R., 23 anni.

I tre, che sono cittadini italiani, sono risultati incensurati e non hanno opposto resistenza all'arresto. Nei giorni scorsi, sentiti dai carabinieri, si sarebbero già detti pentiti: non pensavano – avrebbero affermato – che il loro gesto avrebbe avuto conseguenze così gravi. Ora si trovano nella casa circondariale di via Gleno, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

Il cuoco, M. C., 54 anni, di Costa Mezzate, fu picchiato nella serata del 30 dicembre, mentre cercava di calmare tre nomadi ubriachi che non volevano pagare il conto. Secondo la ricostruzione fin qui emersa, i tre nomadi erano arrivati nel locale già ubriachi e, dopo aver mangiato e bevuto, si erano rifiutati di pagare il dovuto al fratello del titolare, che si trovava alla cassa. Il trio aveva cercato di aggredirlo. Il cuoco, che era nelle vicinanze, intervenne per aiutare il collega, ma ricevette un pugno al volto. Dopo il colpo perse l'equilibrio e cadde, battendo la testa. Non si è più ripreso: tuttora è in coma.

I tre aggressori fuggirono su una Seat Leon, poi ritrovata nel campo nomadi di Trescore (nonostante i tre fossero stati visti staccare la targa prima di scappare, nel tentativo di non essere rintracciati). È grazie all'indizio dell'auto che i carabinieri sono arrivati ai tre presunti responsabili. Le indagini però non sono ancora finite: gli inquirenti, infatti, stanno ancora cercando di stabilire con precisione chi dei tre nomadi abbia sferrato il pugno che ha fatto cadere il cuoco.

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