S. Valentino a Valencia con hashish
Fidanzatini bloccati a Orio al Serio

Il viaggio a Siviglia per San Valentino s'è concluso in una cella del carcere di Bergamo per colpa del souvenir: 165 grammi di hashish, pagati un quinto di quello che sarebbero costati in Italia, ma intercettati dalla Guardia di finanza a Orio.

Il viaggio low-cost a Siviglia per San Valentino s'è concluso in una cella del carcere di Bergamo per colpa del souvenir, altrettanto low-cost: 165 grammi di hashish, pagati un quinto di quello che sarebbero costati in Italia, ma intercettati dalla Guardia di finanza all'aeroporto di Orio al Serio. È così che per una coppia di fidanzatini toscani sabato scorso si sono spalancate le porte di via Gleno. Dove sono rimasti detenuti sino a ieri, quando il gip Alberto Viti, dopo la convalida dell'arresto, ha disposto la scarcerazione con obbligo di firma.

Lei è pisana, lui livornese il 13 febbraio, giorno del compleanno del ragazzo, si sono imbarcati a Orio. Da Valencia si portano a casa 165 grammi di hashish che un nordafricano offre a prezzi stracciati. È una scorta per uso personale, lo ribadiranno - assistiti dall'avvocato Fabrizio Losito - anche davanti al gip, che finisce per credergli. Perché di solito gli «ovulatori» da volo low-cost viaggiano con la cocaina, più redditizia, e con quantità decisamente più consistenti. L'hashish se lo spartiscono e lo nascondono nelle parti intime prima di imbarcarsi a Siviglia: 120 grammi lei, 45 lui.

L'unico ostacolo è la dogana di Orio, un campo minato (per loro) dai controlli delle forze dell'ordine. Nel tragitto dall'aereo alla frontiera i due si mostrano nervosi. I militari delle Fiamme gialle li bloccano ed esce fuori la droga. Viaggio finito, inizia il cammino giudiziario.

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