Davide Boni: «Non mi dimetto»
Ma Ghezzi lascia la segreteria

Il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, ha scritto una mail ai consiglieri in cui conferma di non volersi dimettere, dopo le accuse di corruzione. «Non hanno influenza sul ruolo di rappresentante di garanzia che esercito». Si è invece dimesso Dario Ghezzi, il capo della segretaria di Boni.

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, ha scritto una e-mail a tutti i consiglieri in cui conferma di non volersi dimettere, dopo le accuse di corruzione. «Intendo proseguire», ha scritto l'esponente della Lega, sostenendo fra l'altro che le accuse «non hanno la minima influenza sul ruolo di rappresentante di garanzia che esercito».

«Non mi dimetto perchè sono innocente», ha poi detto ai giornalisti nel foyer del Pirellone. Boni nell'Aula della Regione è andato però a sedersi sul banchi della Lega. La presidenza è stata affidata al vicepresidente Carlo Saffioti (Pdl). In Aula anche il governatore Roberto Formigoni.

La mozione di censura con cui l'opposizione chiede al presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni di dimettersi è stata dichiarata inammissibile dallo stesso Saffioti «perchè configura una sorta di sfiducia al presidente del Consiglio che non è prevista» dalle norme. Saffioti ha annunciato che sul punto chiederà il parere della Giunta per il regolamento. Luca Gaffuri (Pd) ha replicato: «È una mancanza di rispetto per l'Aula».

Nella lettera inviata da Boni ai consiglieri si legge fra l'altra: «Non mi sentirete parlare di complotti, nè tantomeno di critiche per un uso strumentale della giustizia da parte dei magistrati inquirenti. Ho sempre avuto rispetto del loro operato e non vedo perchè dovrei cambiare opinione in questo momento. Al contempo credo sia giusto ricordare che ho ricevuto una informazione di garanzia, in relazione a fatti tutt'altro che dimostrati (non siamo dunque dinanzi a una sentenza, ancor meno definitiva) che non ha avuto ancora alcuna forma di effettivo riscontro e sulla quale io spero conveniate con me, mi deve essere dato, prima ancora che garantito, il diritto di difendermi».

L'esponente della Lega entra, dunque, brevemente nel merito delle accuse mossegli dalla Procura di Milano. «I fatti - scrive ancora Boni ai consiglieri regionali - riguarderebbero un asserito mio coinvolgimento allorchè rivestivo il ruolo di assessore all'urbanistica in Regione, incarico che anche avessi voluto, ma non ho voluto, non avrebbe in ogni caso consentito un perfezionamento di alcuna delle pratiche edilizie menzionate dai giornali, in quanto del tutto estraneo ed esorbitante dalla mie funzioni. Sfido chiunque a trovare anche un solo euro nelle mie tasche che non sia frutto del mio lavoro o, per quanto riguarda il mio partito, che non sia frutto di versamenti o elargizioni ufficiali e dettagliatamente documentabili».

Si è invece dimesso Dario Ghezzi, il capo della segreteria del presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Lo si è appreso da fonti vicine alla presidenza. Boni e Ghezzi sono indagati per un giro di presunte tangenti.

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