Scuola sempre più digitale:
addio ai testi solo cartacei

Novità importanti per il mondo della scuola. Dal prossimo anno scolastico (2012-13) i libri di testo dovranno essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da internet.

Novità importanti per il mondo della scuola. Dal prossimo anno scolastico (2012-13) i libri di testo dovranno essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da internet.

Pertanto -  come ricorda l'Associazione italiana genitori, che a Bergamo ha sede a Luzzana - per l'anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei.

Nella circolare di quest'anno si precisa anche che i libri di testo in forma mista (o interamente scaricabili da internet), devono essere mantenuti fino al termine del vincolo pluriennale (ogni cinque anni per la scuola primaria e ogni sei per la scuola secondaria di I e di II grado).

Ma - dice l'associazione - per adottare testi validi per l'aspetto culturale e funzionali per l'aspetto pratico del loro utilizzo occorre che ogni componente scolastica svolga fino in fondo la propria parte. Un buon libro tra le mani, per un anno intero, può diventare una grande opportunità di crescita per il ragazzo e un'occasione unica per i genitori di rivivere, insieme a lui, momenti di ricerca coinvolgente di qualche sprazzo di vero o di bello.

Il documento dell'Associazione italiana genitori
La Circolare annuale (n. 18/2012) sull'adozione dei libri di testo ignora, ancora una volta, compiti e ruoli dei genitori nella procedura di adozione. Fortunatamente la stessa disposizione ministeriale fa puntuale riferimento ad una circolare precedente, dove si sono richiamati i diritti – doveri degli studenti e dei genitori: “Le adozioni chiamano in causa per livelli diversi di responsabilità tra di loro collegati, il docente proponente e il consiglio di classe (con la presenza dei rappresentanti dei genitori), il collegio dei docenti, il dirigente scolastico e il consiglio di istituto, nel contesto della piena collaborazione tra docenti, genitori e studenti”.(C.M. 16/2009 comma 3).

Purtroppo l'emarginazione dei genitori nella scelta dei libri di testo viene considerata accettabile anche da molti genitori, perfino opportuna per una certa incompetenza dei genitori stessi nel valutare un libro sotto l'aspetto didattico. Incompetenza che, oltre ad essere scontata, giustifica pure il fatto che si mandino i figli a scuola: se fossimo tutti in grado di insegnare, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a professionisti appositi.

I genitori, viceversa, sono presenti nei consigli di classe da genitori, non da super-docenti, ma come responsabili dell'educazione e dell'istruzione dei figli. La loro funzione è quella di esercitare una vigilanza di tipo educativo – organizzativo, non certo didattico.

Devono poter dire la loro in ordine ai valori e umani civili che nei testi vengono propugnati, alle narrazioni storiche o scientifiche che siano oggettivamente fondate e non espresse in modo dogmatico o propagandistico, alla qualità delle illustrazioni, fino agli aspetti più pratici del peso dei libri o del loro costo economico.

Queste sono le motivazioni che stanno alla base della norma che da quarant'anni stabilisce che “i libri di testo sono adottati dal collegio docenti, sentiti i consigli di interclasse e di classe” (art 151 del D.Lgs 297/1994)
Appare inspiegabile che a scuola diventi così difficoltoso conciliare la competenza didattica del docente con le richieste dei genitori, che sono i titolari dell'educazione e dell'istruzione dei figli. Eppure l'accordo tra il professionista e il committente si realizza quotidianamente in ogni settore del vivere sociale: è scontato che l'architetto, nel progettare una casa, ascolti e tenga conto dei desiderata del proprietario, interpretandone positivamente e con intelligenza le indicazioni, anche se spesso improprie e non conformi alle più avanzate teorie architettoniche.

Coerentemente la circolare del 2009 riafferma che le adozioni “non esauriscono i propri effetti all'interno della scuola poiché hanno anche una ricaduta non indifferente sulle famiglie. Nella scuola secondaria, infatti, chi effettua la scelta del libro di testo, cioè il docente, non coincide con l'acquirente che ne sopporta il relativo costo” (punto 3.1d)…. D'altra parte, “per gli studenti, i libri di testo sono strumenti per la riflessione, l'approfondimento dei contenuti conoscitivi proposti e lo studio
individuale; allo stesso tempo compongono una dotazione personale la cui utilità può prolungarsi al di là della vita scolastica.”

Come a dire che nessuno può imporre libri al ragazzo senza il consenso dei suoi genitori, consapevoli delle proprie responsabilità e coinvolti nello svolgere la propria parte per la miglior riuscita del figlio.
Inoltre deve essere pubblica la distinzione tra testi obbligatori e testi consigliati “mettendo in evidenza che, per questi ultimi, l'eventuale acquisto non costituisce un obbligo, ma rientra esclusivamente nella libera scelta delle famiglie e degli studenti.”

Come è noto, soltanto i testi obbligatori concorrono alla determinazione dei tetti di spesa. Per i testi consigliati si raccomanda un'adeguata valutazione sulla opportunità della scelta e dei conseguenti costi che possono gravare a carico delle famiglie; è da evitare in ogni modo di veicolare attraverso tali testi consigliati contenuti fondamentali che finiscono per rendere di fatto obbligato l'acquisto.

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