L'intervista: Bonomi (Sea)
«Voglio le scuse di Radici»

«Da azionista Sacbo voglio le scuse del presidente Miro Radici ai consiglieri in quota Sea». Un bel botta e risposta a distanza: Miro Radici attacca Sea, rea di aver scippato clienti a Sacbo. E sul versante opposto il presidente Giuseppe Bonomi non gliela manda a dire.

«Da azionista Sacbo voglio le scuse del presidente Miro Radici ai consiglieri in quota Sea. Al di là della mancanza totale di eleganza delle sue affermazioni che spero, e presumo, siano dettate da un eccesso d'impulsività, il fatto più grave è non ritenere indipendenti e autonomi i consiglieri espressi da Sea».

Un bel botta e risposta a distanza, niente da dire: Miro Radici attacca Sea, rea di aver scippato clienti a Sacbo. E sul versante opposto il presidente Giuseppe Bonomi non gliela manda a dire. Proprio no.

Magari qualche ragione Radici ce l'ha.
«Ma quale? Diritto societario alla mano. I consiglieri sono autonomi e indipendenti, e hanno precise responsabilità qualora contravvenissero a questa cosa».

Di certo siete un socio pesante, ammetterà.
«Vorrei ricordare che siamo il primo socio come quote. E che Radici, in quasi un anno di presidenza non ha mai avuto la buona creanza di interloquire con noi sulle cose che spettano agli azionisti»

Ci deve essere qualche difficoltà recondita nelle comunicazioni: nemmeno voi li avete chiamati quando avete portato via Wizz Air o cominciato a fare la corte a Dhl.
«Perché crede che Sacbo lo abbia fatto quando si è accordata con Air Dolomiti, società del gruppo Lufthansa? E non abbiamo detto niente nemmeno quando Sacbo ha fatto pubblicità dicendo che da Orio con Air Dolomiti si raggiungevano 200 destinazioni nel mondo. Dall'hub di Francoforte, però. E Orio si fregerebbe del titolo di far parte del sistema aeroportuale milanese. Questa non è concorrenza sleale?».

È il mercato, direbbe lei.
«E lo dico ancora. Quindi non capisco cosa abbia da lamentarsi Radici con questa reazione poco elegante e sguaiata nei toni».

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