Formigoni in aula: «Lei è un pirla»
«Si scusi». Allora «è un bugiardo»

Ring verbale in Regione. Protagonisti il presidente Formigoni e il capogruppo Idv Zamponi. Zamponi ha accusato: non ha mai lavorato. Il presidente è sbottato con un «informati tu, pirla». Poi, richiesto di scusarsi, Formigoni ha detto: «Mi correggo, lei è un bugiardo».

Il consiglio regionale si è trasformato in un ring verbale. Protagonisti il presidente Roberto Formigoni e il capogruppo Idv Stefano Zamponi. Zamponi ha accusato Formigoni di non aver mai lavorato. Il presidente è sbottato con un «pirla, informati tu, pirla». Poi, richiesto di scusarsi dal presidente di turno Carlo Saffioti, Formigoni ha preso la parola: «Mi correggo, lei è un bugiardo».

Tutto è avvenuto durante il dibattito sulla cosiddetta «mozione Boni». «Dare del pirla a Zamponi non è reato»: è con queste parole che il presidente della Lombardia, Formigoni, ha poi chiuso un suo intervento in aula, e dopo aver citato alcune sentenze del Tribunale di Milano. "aver mai lavorato e vissuto solo di politica" e non alle accuse politiche rivolte al governatore

Un intervento «per fatto personale» che ha però spinto tutte le opposizioni ad abbandonare i lavori del consiglio regionale. «Io ho lavorato in vita mia», ha replicato Formigoni alle insinuazioni di Zamponi.

Ma il capogruppo dell'Idv, che ha precisato di «non essere un bugiardo» si è spinto a chiedere l'istituzione di un giurì d'onore, oltre che «una censura formale» da parte della presidenza per le affermazioni del governatore.

Chiusa la seduta Formigoni ha aggiunto: «Io sono stato insultato e offeso in aula dal consigliere Zamponi, non viceversa. Al termine del suo intervento Zamponi mi ha accusato di non aver mai lavorato in via mia e di essere sempre vissuto di politica. Questo è falso e l'affermazione di Zamponi gravemente offensiva nei miei confronti. Ho risposto elencando alcuni dei lavori dipendenti da me svolti, dimostrando dunque che il consigliere Zamponi è un bugiardo. Ho poi citato due sentenze del Tribunale di Milano, secondo cui il termine 'pirla' è 'inidoneo a ledere l'onore e il prestigio perfino di un pubblico ufficiale che presti un pubblico servizio'. L'opposizione smetta di rovesciare e falsificare sempre tutto».

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