Le lente degli investigatori
sui conti bancari di Mercadante

Fra le carte su cui sono ancora in corso indagini da parte della Guardia di Finanza di Milano, ci sono anche i conti correnti riconducibili a Patrizio Mercadante, il bergamasco funzionario del Comune di Milano (ma già presidente dell'istituto Quarenghi) arrestato lunedì.

Fra le carte su cui sono ancora in corso indagini da parte della Guardia di Finanza di Milano, ci sono anche i conti correnti riconducibili a Patrizio Mercadante, il bergamasco funzionario del Comune di Milano (ma già presidente dell'istituto per geometri Quarenghi) arrestato lunedì con le accuse di corruzione, truffa e turbativa negli appalti.

«Non può e non deve essere sottovalutato - scrivono i pm milanesi Tiziana Siciliano e Grazia Pradella nella loro richiesta di misura cautelare nei confronti del funzionario comunale, ritenuto uno degli uomini di fiducia dell'ex assessore comunale Mariolina Moioli - l'attento esame dei conti correnti di Patrizio Mercadante», che indicherebbero movimenti di danaro ritenuti «incompatibili con i pur cospicui redditi derivanti dalla sua attività lavorativa».

Come funzionario del settore minori (incarico ricoperto sotto la giunta Moratti), Mercadante percepiva uno stipendio di 102 mila euro annui. Ma gli inquirenti osservano che «sul suo conto corrente transitano in breve tempo milioni di euro», su cui ora sarebbero in corso indagini mirate a giustificarne la provenienza.

Mercadante, che risiede in un appartamento in centro città a Bergamo, è finito in cella a San Vittore perché, secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolto in entrambi i filoni dell'inchiesta. Il primo è quello dei presunti appalti pilotati per la gestione delle case vacanza del Comune di Milano: appalti vinti dalla Borgunitour (società di turismo controllata dalla Cisl di Bergamo) amministrata dal manager bergamasco Dario Zambelli, anch'egli finito in carcere.

Il secondo è quello della presunta corruzione: secondo gli inquirenti Mercadante avrebbe ricevuto una mazzetta da 20 mila euro per sé (tramite una consulenza ritenuta fittizia) più 8.500 a favore di suo nipote, per aver concesso alla Fondazione Pini di Milano (che opera in campo artistico e culturale) un finanziamento da 100 mila euro per un concorso di pittura rivolto alle scuole.

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