Mercoledì 10 Ottobre 2012
Tangenti, la Procura ricostruisce i fatti
Finanziamenti illeciti per 3 milioni

E «l'elemento di contiguità» è il territorio bergamasco, che lega tre degli arrestati: Mercadante, il manager Dario Zambelli (accusato di turbativa e falso ideologico) che si sarebbe portato a casa quattro gare d'appalto per un valore di oltre 32 milioni di euro, quasi in regime di monopolio, e la ventinovenne Giulia Pezzoli (accusata di truffa), che ha lavorato a fianco dell'ex assessore Moioli, bergamasca pure lei. Dall'atto della Procura, più che dall'ordinanza d'arresto, si può capire dove gli inquirenti stanno puntando. Vogliono accertare come siano stati «spesi i denari destinati dalla legge alla promozione dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza, da parte di funzionari corrotti e amministratori senza scrupoli». C'è l'esempio di quei 100 mila euro concessi alla Fondazione Alfredo Pini, di cui il quarto degli arrestati, Antonio Picheca, era commissario straordinario. Per questo episodio Mercadante è accusato di corruzione e truffa. I soldi dovevano servire per realizzare un concorso artistico per liceali e sarebbero stati bruciati in mazzette, finte consulenze e in una cena da 13 mila euro. Il progetto apprezzabile sulla carta - spiegano i pm - si sarebbe sviluppato così: telefonate a un paio di presidi, una veloce riunione, una breve premiazione. Costo: centomila euro. Quella stessa cifra - osservano i magistrati - avrebbe potuto invece coprire i costi di manutenzione di una scuola elementare «per almeno un quinquennio».
L'immenso potere di firma che, secondo i pm, era stato concesso a Mercadante, direttore del settore Minori a Milano all'epoca dell'assessorato Moioli, si sarebbe manifestato poi in molti altri casi. «È la punta dell'iceberg - si legge nella carte - di un presumibile piano ben più ampio di finanziamenti illeciti erogati dall'ufficio di Mercadante, verosimilmente su indicazione dell'assessorato». Da un lato, infatti, ci sarebbero - secondo la procura - i movimenti sui conti del funzionario per milioni di euro in poco più di un anno che possono far pensare agli inquirenti a possibili mazzette ricevute e magari girate anche ad altri pubblici ufficiali. Dall'altro, come contropartita, 36 stanziamenti pubblici a onlus e cooperative per un totale di circa 3,2 milioni di euro, tra il 2010 e il 2011. Sono tutti riportati nella richiesta di custodia e su tutti gli inquirenti stanno facendo approfondimenti anche in base alle perquisizioni della Gdf dell'altro ieri. Ci sono, tra gli altri, i 300 mila euro finiti alla Cooperativa sociale «Il Giardinone» per il progetto «Fattoria Didattica Parco Trotter», ma anche i 100 mila euro assegnati all'Istituto dei Ciechi di Milano per il progetto «Insieme per ...». Istituto di cui era segretario generale quel Picheca, che è anche uno dei dieci elementi della «cerchia». Lo schema che la riassume è riportato nell'atto dei pm. C'è Carmela Madaffari, che era direttore centrale dell'assessorato Famiglia: sua figlia, scrivono i pm, vive in affitto in una casa dell'Istituto dei ciechi. Sotto c'è Mariolina Moioli, che «nomina Mercadante direttore "servizi minori e giovani", assume la Pezzoli come dirigente servizi nella sua segreteria» e ha una «figlia affittuaria dell'Istituto dei ciechi». E poi la stessa Pezzoli che «finito l'incarico con il Comune ? si legge ancora nello schema ? viene assunta da Fondazione Pini». E Mercadante, che è «uomo di fiducia di Moioli» e che «finanzia la Fondazione Pini e poi ottiene una consulenza». Nella cerchia, ovviamente, Picheca che «viene nominato commissario straordinario della Fondazione Pini dal prefetto Lombardi, dà una consulenza a Mercadante pagata 20 mila euro e dà appartamenti in locazione e poi assume presso la Fondazione Pini e fa la campagna elettorale della Moioli». Infine, tra gli altri, il prefetto: «Suo figlio ? scrivono i pm ? affitta un appartamento dall'Istituto dei Ciechi e lui si attiva, su richiesta di Picheca, per trovare un impiego migliore a Mercadante».
fa.tinaglia
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