Tangenti, la Procura ricostruisce i fatti
Finanziamenti illeciti per 3 milioni

Dieci persone, tra cui anche alti rappresentanti del potere politico e amministrativo, che andando a braccetto hanno generato un mostro: una vicenda di «corruzione, malversazione e truffa». Lo spiega la Procura di Milano che parla di illeciti per 3 milioni.

Dieci persone, tra cui anche alti rappresentanti del potere politico e amministrativo, che andando a braccetto hanno generato un mostro: una vicenda intricata di «corruzione, malversazione e truffa». Non tutti «allo stato delle indagini risultano aver commesso reati», ma tutti, forse anche inconsapevolmente, hanno fornito dei fili per tessere «la fitta trama di illeciti». Così la Procura di Milano descrive nelle carte dell'inchiesta quella «cerchia», di cui farebbero parte l'ormai ex funzionario comunale milanese, Patrizio Mercadante - finito in carcere due giorni fa per aver truccato, tra l'altro, gli appalti per le colonie dei bambini -, l'ex assessore Mariolina Moioli e anche il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi. È un intreccio di interessi, quello raccontato nella richiesta di custodia cautelere dei pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, un mondo dove il «favore» diventa «moneta di scambio».

E «l'elemento di contiguità» è il territorio bergamasco, che lega tre degli arrestati: Mercadante, il manager Dario Zambelli (accusato di turbativa e falso ideologico) che si sarebbe portato a casa quattro gare d'appalto per un valore di oltre 32 milioni di euro, quasi in regime di monopolio, e la ventinovenne Giulia Pezzoli (accusata di truffa), che ha lavorato a fianco dell'ex assessore Moioli, bergamasca pure lei. Dall'atto della Procura, più che dall'ordinanza d'arresto, si può capire dove gli inquirenti stanno puntando. Vogliono accertare come siano stati «spesi i denari destinati dalla legge alla promozione dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza, da parte di funzionari corrotti e amministratori senza scrupoli». C'è l'esempio di quei 100 mila euro concessi alla Fondazione Alfredo Pini, di cui il quarto degli arrestati, Antonio Picheca, era commissario straordinario. Per questo episodio Mercadante è accusato di corruzione e truffa. I soldi dovevano servire per realizzare un concorso artistico per liceali e sarebbero stati bruciati in mazzette, finte consulenze e in una cena da 13 mila euro. Il progetto apprezzabile sulla carta - spiegano i pm - si sarebbe sviluppato così: telefonate a un paio di presidi, una veloce riunione, una breve premiazione. Costo: centomila euro. Quella stessa cifra - osservano i magistrati - avrebbe potuto invece coprire i costi di manutenzione di una scuola elementare «per almeno un quinquennio».

L'immenso potere di firma che, secondo i pm, era stato concesso a Mercadante, direttore del settore Minori a Milano all'epoca dell'assessorato Moioli, si sarebbe manifestato poi in molti altri casi. «È la punta dell'iceberg - si legge nella carte - di un presumibile piano ben più ampio di finanziamenti illeciti erogati dall'ufficio di Mercadante, verosimilmente su indicazione dell'assessorato». Da un lato, infatti, ci sarebbero - secondo la procura - i movimenti sui conti del funzionario per milioni di euro in poco più di un anno che possono far pensare agli inquirenti a possibili mazzette ricevute e magari girate anche ad altri pubblici ufficiali. Dall'altro, come contropartita, 36 stanziamenti pubblici a onlus e cooperative per un totale di circa 3,2 milioni di euro, tra il 2010 e il 2011. Sono tutti riportati nella richiesta di custodia e su tutti gli inquirenti stanno facendo approfondimenti anche in base alle perquisizioni della Gdf dell'altro ieri. Ci sono, tra gli altri, i 300 mila euro finiti alla Cooperativa sociale «Il Giardinone» per il progetto «Fattoria Didattica Parco Trotter», ma anche i 100 mila euro assegnati all'Istituto dei Ciechi di Milano per il progetto «Insieme per ...». Istituto di cui era segretario generale quel Picheca, che è anche uno dei dieci elementi della «cerchia». Lo schema che la riassume è riportato nell'atto dei pm. C'è Carmela Madaffari, che era direttore centrale dell'assessorato Famiglia: sua figlia, scrivono i pm, vive in affitto in una casa dell'Istituto dei ciechi. Sotto c'è Mariolina Moioli, che «nomina Mercadante direttore "servizi minori e giovani", assume la Pezzoli come dirigente servizi nella sua segreteria» e ha una «figlia affittuaria dell'Istituto dei ciechi». E poi la stessa Pezzoli che «finito l'incarico con il Comune ? si legge ancora nello schema ? viene assunta da Fondazione Pini». E Mercadante, che è «uomo di fiducia di Moioli» e che «finanzia la Fondazione Pini e poi ottiene una consulenza». Nella cerchia, ovviamente, Picheca che «viene nominato commissario straordinario della Fondazione Pini dal prefetto Lombardi, dà una consulenza a Mercadante pagata 20 mila euro e dà appartamenti in locazione e poi assume presso la Fondazione Pini e fa la campagna elettorale della Moioli». Infine, tra gli altri, il prefetto: «Suo figlio ? scrivono i pm ? affitta un appartamento dall'Istituto dei Ciechi e lui si attiva, su richiesta di Picheca, per trovare un impiego migliore a Mercadante».

© RIPRODUZIONE RISERVATA