La Cgil e le multe all'ospedale:
il Comune non ha altro da dire?

«Stupisce ed indigna la dichiarazione del sindaco di Bergamo in merito al parcheggio del Nuovo Ospedale: l'unica cosa che ha saputo fare è minacciare “controlli più capillari” per “combattere il parcheggio selvaggio”». Così Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil Bergamo.

«Stupisce ed indigna la dichiarazione del sindaco di Bergamo in merito al parcheggio del Nuovo Ospedale: l'unica cosa che ha saputo fare è minacciare “controlli più capillari” per “combattere il parcheggio selvaggio”». Così Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil Bergamo.

«Non una parola - prosegue Amboni - sui disagi che i lavoratori dell'Ospedale stanno affrontando (i dipendenti della struttura e quelli degli appalti), non una parola sulle numerose segnalazioni e proteste che hanno trovato ampia voce anche sulla stampa cittadina. Non una parola nemmeno sui costi di questo servizio, comparativamente assai più elevati di quelli di altre strutture di parcheggio ospedaliero, e nemmeno una parola su quelli che avrebbero dovuto essere i compiti del Comune di Bergamo, così come firmati e sottoscritti nell'accordo di programma (sottopasso ferroviario di via M. L. King, solo per citare il caso più clamoroso)».

«Per non dire della totale assenza del Comune di Bergamo nella discussione pubblica sul ruolo che questa struttura e i suoi servizi dovranno giocare nella rete sanitaria territoriale - prosegue Amboni - : non ha niente da dire il Sindaco sullo spostamento fuori città del Centro Prelievi, che vedeva ogni giorno l'afflusso di più di 700 pazienti?».

«Non ha niente da dire - conclude Amboni - il Sindaco sul fatto che ancora oggi gran parte del Nuovo Ospedale funziona a ritmi ridotti e ci sono pazienti che vedono allungarsi i tempi di attesa per un ricovero, magari atteso nella preoccupazione e nell'ansia? Annunciare con spavalderia che “già oggi la polizia municipale ha comminato le prime multe” è proprio una dichiarazione che allontana l'Istituzione che lui rappresenta dai bisogni e dalla sensibilità dei ricoverati, dei loro familiari, e di chi nell'Ospedale lavora».

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