Valverde, la coppia rapinata
«Temevamo ci uccidessero»

«Ci hanno puntato le pistole alla testa e si sono messi a urlare: "Dateci i soldi o vi ammazziamo, fateci vedere dov'è la cassaforte". Ma noi la cassaforte non l'abbiamo e per un'ora loro hanno cercato dappertutto, sradicando i mobili dalle pareti.

«Ci hanno puntato le pistole alla testa e si sono messi a urlare: "Dateci i soldi o vi ammazziamo, fateci vedere dov'è la cassaforte". Ma noi la cassaforte non l'abbiamo e per un'ora loro hanno cercato dappertutto, sradicando i mobili dalle pareti. Ho pensato che ci avrebbero ucciso, che mi avrebbero violentato, che ci avrebbero fatto del male. Ma soprattutto ho pensato che non avrei mai più rivisto le mie bambine».

Sessanta minuti di puro terrore per una mamma di 33 anni, Debora Gelfi e suo marito di 43, Alberto Zambelli, rapinati e sequestrati da tre banditi nella loro villetta di via Valverde domenica sera.

Era stata, fino alle 21,30, una giornata di festa: «Avevamo portato le bimbe (di 2, 5 e 7 anni) a mangiare la pizza da mia mamma per festeggiare il Carnevale – racconta Debora – siamo usciti di casa alle 19,30 e siamo tornati un paio d'ore più tardi».

«Per fortuna le nostre figlie hanno voluto restare a dormire dalla nonna, altrimenti non so cosa sarebbe successo». Già, chissà cosa sarebbe successo se i tre rapinatori che li aspettavano a casa avessero dovuto affrontare anche tre bambine piccole».

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