Bufo bufo, traghettati 22 mila rospi
«Ma gli enti tornino in campo»

Quarantasette giorni di lavoro e ventiduemila esemplari di rospi Bufo bufo traghettati da un ciglio della strada all'altro, salvandoli così dal passaggio delle auto. Sono i numeri principali dell'operazione che si è conclusa nei giorni scorsi.

Quarantasette giorni di lavoro e ventiduemila esemplari di rospi Bufo bufo traghettati da un ciglio della strada all'altro, salvandoli così dal passaggio delle auto. Sono i numeri principali dell'operazione che, iniziata a fine febbraio per tutelare la migrazione degli anfibi sul lago di Endine, si è conclusa nei giorni scorsi.

Ma c'è un altro dato su cui i responsabili scientifici dell'intervento invitano a riflettere: per la prima volta in vent'anni la posa delle barriere temporanee contro cui si fermano i rospi è stata effettuata esclusivamente da volontari per mancanza di fondi: i Comuni, la Comunità montana, la Provincia, la Regione non hanno più soldi per sostenere l'attività. «La collocazione delle barriere temporanee – spiega Giovanni Giovine – è stata effettuata in tre settimane a cavallo di febbraio e marzo da volontari arrivati dalle province di Bergamo, Brescia, Milano e Sondrio. A loro va il nostro ringraziamento, ma purtroppo il loro lavoro non è stato sufficiente a causa del lunghissimo tratto interessato dalla migrazione degli anfibi (circa 4,5 chilometri a Endine, due a Piangaiano, 500 metri a Portirone di Parzanica e 300 metri a Zù di Riva di Solto) e dell'inesperienza».

Il responsabile del progetto lancia così un vero e proprio grido di allarme: «Così non si può andare avanti, si rischia la buona riuscita di tutta l'operazione: è necessario che gli enti facciano la loro parte, e che i volontari completino l'attività delle istituzioni. Non possono sostituirsi a loro». Per quanto riguarda invece il trasbordo dei rospi, i volontari hanno operato 47 giorni sul lago di Endine, dove sono stati salvati 22 mila esemplari di rospo comune (Bufo bufo) tra fase di andata e ritorno, circa un migliaio di rane rosse (Rana dalmatina e Rana latastei), più svariate centinaia di rane verdi appartenenti alla specie Pelophylax lessonae.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 13 giugno

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