Addio alle Circoscrizioni
Ora arrivano le Consulte

Una di notte. L’ora è tarda, ma nessuno dorme. Anzi, anche quel po’ di inevitabile torpore svanisce proprio mentre l’ultimo Consiglio comunale del mandato di Franco Tentorio volge al suo epilogo e in discussione c’è il provvedimento sulla riforma delle Circoscrizioni.

Una di notte. L’ora è tarda, ma nessuno dorme. Anzi, anche quel po’ di inevitabile torpore svanisce proprio mentre l’ultimo Consiglio comunale del mandato di Franco Tentorio volge al suo epilogo e in discussione c’è il provvedimento sulla riforma delle Circoscrizioni giunte anch’esse, per legge, al loro capolinea.

A risvegliare l’aula, il battibecco davvero pepato tra Francesco Benigni e Gianfranco Baraldi. Uno scontro verbale che la dice lunga su come andrà a finire la votazione. Quasi un paradosso: Benigni, assieme alle minoranze e allo stesso Baraldi, vota infatti contro la delibera cui sta lavorando da almeno tre anni, mentre il resto della maggioranza l’approva.

Perché Benigni ripudia la propria creatura? Semplice: «Perché ciò che l’altra sera è uscito dal Consiglio - spiega il giorno dopo il consigliere delegato dal sindaco sui temi del decentramento e della partecipazione - è una cosa ben diversa da quella che avevo proposto originariamente. Totalmente snaturata. Per coerenza e rispetto del lavoro svolto non potevo proprio votarla».

Il testo passato martedì sera prevede l’istituzione di quattro Consulte territoriali con dieci componenti eletti direttamente dal Consiglio comunale e designati dai capigruppo in proporzione ai risultati che i rispettivi partiti hanno ottenuto nelle zone di competenza. A disturbare lo storico presidente della Settima Circoscrizione, non sono stati però i cambiamenti dell’ultimo minuto, quegli emendamenti con cui nel provvedimento le Consulte sono passate da 7 a 4 (le attuali Circoscrizioni più Città Alta) e i loro componenti da 7 a 10.

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