Bettoni e il Coni: «Basta con lo spreco di risorse a livello nazionale»

Valerio Bettoni, candidato di Forza Italia alle Europee, interviene sul tema degli sprechi del Comi, documentati in una recente puntata di Report, il programma di Rai 3 di Milena Gabanelli. «Nella sua ultima trasmissione ha alzato il velo su una situazione che mi è sempre stata indigesta, anzi, intollerabile. E non ho mancato di denunciarlo pubblicamente ogni volta che mi si è presentata l’occasione».

«L’ho fatto non assecondando l’onda del conformismo e della protesta di moda, ma sulla base di un impegno preciso e di un’esperienza vissuta, con 16 anni di presidenza del Coni di Bergamo, totalmente a titolo di volontariato. E proprio il volontariato è la prima forza propulsiva dello sport nelle nostre realtà locali. In quattro mandati ho visto bene luci e ombre di questa costellazione, che ha avuto grandi, grandissimi meriti nella crescita della pratica dello sport nel nostro Paese, ma ha mostrato anche le solite pecche all’italiana».

«Il Coni ha favorito la realizzazione di infrastrutture che sono il punto di partenza se si vuole inculcare l’accesso alle varie discipline sportive, se si punta a una gioventù sana, se si mira anche a qualche risultato dalle realtà locali a quelle internazionali (la competizione e il successo sono aspetti non trascurabili nello sport). Ma il Coni, con l’andar del tempo, si è ammalato di molte magagne che affliggono il nostro Belpaese, con la solita tendenza al carrozzone che traina la solita élite di privilegiati, in una parola – anche qui – i soliti addetti ai lavori, che non si fanno mancare niente».

«È avvenuto che da una parte, sul piano provinciale, i Coni si sono moltiplicati per portare ovunque lo sport e coinvolgere le nuove generazioni: e a Bergamo si è visto l’impulso che lo sport ha avuto, basterà ricordare, al riguardo, la Casa dello Sport che ho fortemente voluto durante la mia presidenza della Provincia. Ma a Roma, more solito, si spende e si spande. E così, si è smantellata una rete efficiente di organizzazione provinciale del Coni per centralizzare tutto nella capitale, con le immancabili infezioni da denaro».

«I Coni provinciali non costavano niente – zero assoluto, nessunissimo rimborso – mentre il Coni nazionale costa, e quanto. Bene ha fatto dunque la Gabanelli a far emergere questo insostenibile spreco di risorse, che vanno piuttosto destinate alla collettività. Lo dissi salutando il nuovo presidente nazionale Giovanni Malagò e non mi stanco di ripeterlo: ci vuole la ramazza contro ogni spreco, anche il più piccolo, e ci vogliono persone disposte a lavorare senza fatture per la causa generale dello sport».

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