Bombe ecologiche nel Sebino
Siti da bonificare a Costa Volpino

Dopo il censimento ufficiale della Regione Lombardia che ha contato 70 aree da bonificare in provincia di Bergamo, si torna a parlare nello specifico delle due zone inquinate di Costa Volpino su cui da tempo è calato un calmo silenzio

Dopo il censimento ufficiale della Regione Lombardia che ha contato 70 aree da bonificare in provincia di Bergamo, si torna a parlare nello specifico delle due zone inquinate di Costa Volpino su cui da tempo è calato un calmo silenzio interrotto sporadicamente dalle associazioni ambientaliste.

L’ex fabbrica Ols e la discarica abusiva della località Pizzo hanno lasciato nel terreno e nel sottosuolo piombo, mercurio, nichel e altri veleni il cui smaltimento dovrà ora essere pagato dalla collettività. Delle due bombe ecologiche si torna ora a parlare grazie all’interpellanza di Paolo D’Amico, consigliere di minoranza della Provincia per il gruppo «Sinistra per Bergamo», di cui si discuterà lunedì 27 gennaio in via Tasso.

«Tra i siti da bonificare in Lombardia - ricorda D’Amico - c’è quello della località Pizzo a Costa Volpino, una discarica di rifiuti abbandonati che risale alla fine degli anni Settanta: in quest’area, che era di proprietà dell’ex Acciaieria di Pisogne, sono state depositate circa 54 mila metri cubi di scorie di acciaieria, per cui il suolo è inquinato da metalli pesanti come il piombo, lo zinco e il nichel».

Ma come denunciato più volte da Legambiente Alto Sebino, questi veleni non rimangono tranquilli sottoterra, bensì vengono trasportati nel lago di Iseo, dove la gente d’estate fa il bagno, dal vicino torrente Ogliolo. Non bastasse Pizzo, a preoccupare l’alto Sebino c’è l’altro sito da bonificare a Costa Volpino, l’area delle ex Officine Laminatoi Sebino Spa che si estendono per una superficie di 135 mila metri: l’azienda, fondata negli anni Quaranta come laminatoio per la produzione di tondino per l’edilizia, fu poi trasformata in acciaieria e quindi messa in liquidazione negli anni Novanta.

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