Bossetti, il giorno dell’interrogatorio
Potrebbe fare il nome di un altro

Per Massimo Bossetti martedì 8 luglio è il giorno del faccia a faccia con il pm Letizia Ruggeri, che questa mattina varcherà la soglia del carcere di via Gleno per interrogarlo. Un incontro chiesto proprio da lui, dall’uomo che da venti giorni ormai si trova dietro le sbarre, in isolamento.

Per Massimo Bossetti martedì 8 luglio è il giorno del faccia a faccia con il pm Letizia Ruggeri, che questa mattina varcherà la soglia del carcere di via Gleno per interrogarlo. Un incontro chiesto proprio da lui, dall’uomo che da venti giorni ormai si trova dietro le sbarre, in isolamento, con la pesantissima accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio. Ma dopo aver opposto per ben due volte il diritto a rimanere in silenzio davanti agli inquirenti, cosa ha spinto Bossetti ora a chiedere un confronto con il magistrato e accettare il rischio di sottoporsi a una raffica di domande? Qual è la sua verità?

Pare che alla vigilia dell’interrogatorio l’artigiano di Mapello abbia lasciato trasparire una certa agitazione. Secondo indiscrezioni, agli inquirenti sarebbe arrivata voce della sua presunta volontà di spingersi oltre rispetto alla dichiarazione di innocenza che va ripetendo ormai dal 16 giugno, quando è stato fermato.

Vorrebbe aggiungere altro. «Vuole fare il nome di un altro uomo», è l’indiscrezione circolata ieri. Indiscrezione che avrebbe trovato tiepida accoglienza da parte degli inquirenti, scettici sull’atteggiamento dell’indagato, che va ripetendosi innocente nonostante la prova del dna. I suoi avvocati difensori, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, smentiscono: «Non è vero – hanno dichiarato – non vuole fare il nome di nessuno, più semplicemente il nostro assistito, che da qualche giorno può leggere i giornali e guardare la tv, ha letto e sentito dire cose su di lui che non corrispondono a verità, e vuole fare chiarezza con il pm su alcuni punti».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo dell’8 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA