Ciclabile Val Brambana, che flop
È ancora una volta al buio

Tutto da rifare, direbbe qualcuno. La scorsa estate il problema sembrava risolto: la Comunità montana, con una spesa di circa 20 mila euro, ripristinò le luci nelle gallerie chiuse tra Camerata Cornello e San Giovanni Bianco.

Tutto da rifare, direbbe qualcuno. La scorsa estate il problema sembrava risolto: la Comunità montana, con una spesa di circa 20 mila euro, ripristinò le luci nelle gallerie chiuse tra Camerata Cornello e San Giovanni Bianco.

E la pista ciclabile della Val Brembana (21 chilometri, da Zogno a Piazza Brembana, inaugurata nel 2007), quindi, tornò aperta e illuminata. Non è passato nemmeno un anno e, con l’arrivo della primavera, ecco le prime segnalazioni di ciclisti e pedoni: attenzione, la galleria più lunga della ciclabile, la «Sotto Cornello» – 313 metri – è completamente al buio (la galleria, però, resta aperta). L’impianto, ancora una volta, quasi certamente per le infiltrazioni d’acqua, non funziona.

L’anno scorso feriti in ospedale

L’anno scorso una situazione analoga fu causa di incidenti e feriti che finirono anche in ospedale. Le gallerie vennero quindi chiuse fino all’intervento della Comunità montana e alla riapertura di inizio aprile. D’estate, però, sempre nella galleria «Sotto Cornello», l’impianto luci si fermò di nuovo. Venne riparato dal Comune.

Ora lo stop si ripete. E ancora una volta dovrà essere il Comune a intervenire. La Provincia, infatti, da tempo ha formalizzato il passaggio della gestione ai singoli Comuni, pur prendendosi carico dei costi di energia elettrica. «Abbiamo saputo lunedì che l’impianto non funziona – spiega il sindaco Gianfranco Lazzarini –. Provvederemo alla riparazione. Purtroppo quella galleria, da sempre, è soggetta a continue infiltrazioni d’acqua e il problema si ripresenta». Nel frattempo il Comune di Camerata Cornello sta per approvare la cessione gratuita dal demanio dell’ex sedime ferroviario, comprese le gallerie. «In questo modo non dovranno più essere pagati affitto e altri oneri per servizi – spiega il sindaco –. E a quel punto potremo pensare di cambiare l’impianto, con qualcosa di più adatto alla galleria». Nel frattempo resta in alto mare la gestione unica della pista. Lo scorso anno si pensò di affidarla a Confcooperative Bergamo.

«La trattativa non è più proseguita – spiega il neo assessore ai Lavori pubblici della Comunità montana Jonathan Lobati –. Ad aprile convocherò i sei Comuni: proporrò una gestione tramite volontariato, ma non è escluso che si prosegua con la proposta di Confcooperative».

Nel frattempo, nelle scorse settimane, la Provincia è stata citata davanti al giudice di pace da una ciclista che, a causa delle gallerie buie, sarebbe caduta ferendosi (l’episodio risale al 2012). La ciclista, di San Pellegrino, ha chiesto un risarcimento di 4.800 euro.

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