Collegio Baroni, abuso sanato
Tre indagati verso l’archiviazione

L’abuso edilizio al Collegio Baroni è estinto, perché Comune di Bergamo e Sovrintendenza ai Beni architettonici hanno emesso il decreto di sanatoria. E, dunque, si profila l’archiviazione del reato per tre dei cinque indagati.

L’abuso edilizio al Collegio Baroni è estinto, perché Comune di Bergamo e Sovrintendenza ai Beni architettonici hanno emesso il decreto di sanatoria. E, dunque, si profila l’archiviazione del reato per tre dei cinque indagati: il direttore dei lavori Francesco Catalfamo, il responsabile unico del procedimento Paolo Riva e il titolare della ditta incaricata dei lavori Carlo Paolo Beltrami.

I tre, davanti al gup Giovanni Petillo, hanno chiesto e ottenuto di essere processati con rito abbreviato. Lo stesso hanno fatto l’ex rettore dell’Università (committente dei lavori) Alberto Castoldi e il progettista Antonio Zanni, che sono invece accusati di falso per induzione. Zanni e Castoldi, secondo il pm, avrebbero modificato alcune tavole del progetto presentato alla Sovrintendenza per la preventiva autorizzazione.

Le tavole, per l’accusa, non sarebbero infatti le stesse arrivate all’Ufficio tecnico del Comune per la richiesta del permesso a costruire. Nel passaggio da Milano a Palafrizzoni il progetto, stando alle contestazioni, avrebbe guadagnato una rampa di scale e un ascensore. Per le difese si tratterebbe di un peccato di confusione: un atto improprio finito involontariamente nella marea di carte che han fatto da genesi al cantiere.

L’indagine era partita da un sopralluogo del nucleo di polizia edilizia del Comune il 23 maggio 2012. Gli agenti, al civico 40 di via San Tomaso, avevano rilevato interventi non conformi ai vincoli della Sovrintendenza.

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