Comune, stop agli straordinari
A rischio i matrimoni di sabato

Passi - e ci mancherebbe - la riduzione alle auto blu. Ok, con qualche mugugno in più, al taglio dei telefonini agli assessori e dell’acqua minerale sui banchi di Palafrizzoni. La crisi è la crisi e sulle medicine per affrontarla non si discute.

Passi - e ci mancherebbe - la riduzione alle auto blu. Ok, con qualche mugugno in più, al taglio dei telefonini agli assessori e dell’acqua minerale sui banchi di Palafrizzoni. La crisi è la crisi e sulle medicine per affrontarla non si discute.

Quando le difficoltà finanziarie rischiano però di abbattersi sui matrimoni, e nella fattispecie su quelli civili celebrati al sabato in Comune, la questione cambia. Meglio andare coi piedi di piombo. Perché il taglio dei «fiori d’arancio» rischia di diventare un boomerang e anche se la notizia è fresca (risale al Consiglio comunale di lunedì sera 10 marzo) ancora non è chiaro quanto effettivamente peserà sugli aspiranti sposini.

Questi i fatti. In aula si discute la delibera per ridefinire la composizione delle commissioni dopo il passaggio di Vittorio Grossi dall’Idv al Patto civico. Prende la parola Simone Paganoni e butta lì un ragionamento che fa rizzare le antenne un po’ a tutti: «Possibile che si decida di mantenere 12 commissari, perdendo l’occasione di ridurli a 11 con un risparmio quantificabile in circa 2 mila euro per questo scorcio di mandato, proprio nel momento in cui i dirigenti lanciano l’allarme sull’impossibilità di garantire gli straordinari il sabato e negli orari in cui si riuniscono abitualmente le commissioni e il Consiglio stesso?».

Il riferimento è alla circolare datata 7 marzo e firmata dalla dottoressa Giacoma Giaccone, a capo del settore Affari istituzionali. Da qui la necessità di «sospendere immediatamente tutte le attività istituzionali rese in straordinario, avendo esaurito il budget attribuito». «Non esiste - replica a a margine della seduta il sindaco Franco Tentorio - continueremo a offrire questa possibilità anche se fossi costretto a celebrare i matrimoni personalmente».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo di martedì 11 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA