Consumatori: Tasse sui Bot?
È una patrimoniale mascherata

«Nessuna patrimoniale, ma tasse sui Bot». Fanno discutere le parole del sottosegretario alla Presidenza Graziano Del Rio. «L’Imu fu una patrimoniale a tutti gli effetti, il governo Monti la introdusse perché il Paese aveva bisogno di sistemare i conti».

«Nessuna patrimoniale, ma tasse sui Bot». Fanno discutere le parole del sottosegretario alla Presidenza Graziano Del Rio. «L’Imu fu una patrimoniale a tutti gli effetti, il governo Monti la introdusse perché il Paese aveva bisogno di sistemare i conti».

L’ipotesi di una tassazione delle rendite finanziarie ha scatenato immediate reazioni da parte soprattutto delle minoranze, ma anche all’interno del nuovo Governo sul punto non c’è compattezza.

Secondo gli esperti poi anche se il governo Renzi dovesse aumentare il prelievo sulle rendite finanziarie (Bot compresi), non è da qui che verrà il grosso delle risorse per rilanciare l’occupazione e la crescita dell’economia.

Un eventuale allineamento della tassazione alla media europea (l’Italia, col 12,5% sui titoli di Stato e il 20% su azioni, obbligazioni, dividendi e depositi, si colloca 2-3 punti sotto) si potrebbe incassare al massimo un miliardo.

Un inasprimento dell’aliquota del 12,5% sui titoli di Stato colpirebbe solo una piccola parte di questi, quelli in mano alle famiglie, ovvero 174 miliardi su un totale di 1.740 miliardi in circolazione (dati Banca d’Italia). Il 90% dei Bot, Cct e altri titoli di Stato è infatti detenuto da banche, assicurazioni e società finanziarie, tutti soggetti per i quali i redditi da capitale finiscono nell’imponibile fiscale complessivo, e che quindi sono indifferenti alle variazioni dell’aliquota secca.

I CONSUMATORI

«Se il Governo dovesse portare la ritenuta fiscale dal 12,5 al 20%, su un investimento di 100.000 euro in Bot annuali, agli attuali tassi dell’1% lordo, otterrebbe un incremento fiscale di 60 euro, mantenendo la patrimoniale mascherata del 2 per mille». E’ quanto affermano Adusbef e Federconsumatori secondo cui «per un investimento di 100.000 euro su un Btp decennale, mantenendo il 2 per mille, potrebbe produrre una maggiore stangata fiscale di 262,50 euro; senza il 2 per mille di 62,50 euro». Adusbef e Federconsumatori chiedono al Governo maggiore attenzione in materie così delicate e sensibili, che riguardano sudore, lacrime e sangue di milioni di italiani e delle loro famiglie, che hanno fatto tanti sacrifici per poter mettere da parte qualche risparmio.

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