Crespi, è ritorno al futuro
Si comincia dall’Expo 2015

Il passato di Crespi d’Adda si legge nell’eleganza - invero inusuale - e cura dei dettagli dell’ex opificio. Le bellissime facciate di quelle che, in fin dei conti, sono semplicemente parti di una fabbrica. Il futuro ora non è più un’ipotesi. Viaggia con noi tra le immagini di Crespi.

Il passato di Crespi d’Adda si legge nell’eleganza - invero inusuale - e cura dei dettagli dell’ex opificio. Le bellissime facciate di quelle che, in fin dei conti, sono semplicemente parti di una fabbrica: le decorazioni in cotto e mattoni a motivi geometrici. Le modanature che continuano lungo tutto l’edificio.

Il futuro di Crespi d’Adda, invece, non è più un’ipotesi: entro l’Expo 2015 saranno recuperati 30 dei 90 mila metri quadri (sotterranei compresi) dell’ex fabbrica. Ospiteranno la sede del gruppo Percassi: il patron Antonio ha acquistato nei mesi scorsi l’ex cotonificio, dando il là alla sua rinascita.

Sarà una corsa contro il tempo, perché il 2015 è dietro l’angolo. L’intervento in via d’elaborazione dallo studio De8 si articola in due parti: il recupero completo delle palazzine degli uffici e del capannone (quasi 300 metri di lunghezza) che si sviluppano sul lato esterno dell’opificio, quello rasente alla strada che attraversa il villaggio operaio. Sul fronte opposto (quello verso l’Adda) saranno invece recuperati 3-4 edifici, e comunque sistemate tutte le facciate, in attesa degli interventi successivi.

Una sfida impegnativa da diversi punti di vista, cominciando da quello economico: perché ad occhio e croce serviranno non meno di 100 milioni di euro per il recupero di questa parte dell’ex sito industriale. Ma la vera sfida è forse quella di dare un futuro al passato: lavorare cioè affinché Crespi torni davvero patrimonio comune. Ogni anno il villaggio (sito Unesco dal 1995) ha 30 mila visitatori: molte sono le scuole, tantissimi sono gli stranieri. Che in questi anni hanno trovato inesorabilmente sbarrati i cancelli del complesso in ardito stile neogotico.

Si lavorerà quindi ad una struttura aperta, capace di contemperare le esigenze produttive (seppure non manifatturiere) del Gruppo Percassi con il rilancio a scopi turistici del sito. Nuovi spazi interattivi per la Fondazione, la pedonalizzazione completa del cortile (oltre 500 metri di lunghezza) interno, eventi tematici capaci di riportare la gente nel cuore di Crespi: la fabbrica.

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