Montello alla sfida del biometano
«Obiettivo produzione» dal 2015

Produrre biometano. Sarà la prossima sfida della Montello: in cantiere nel 2014, «burocrazia permettendo» si sottolinea, operativi l’anno successivo. «E saremo il primo impianto industriale in Italia a produrlo dai rifiuti organici della raccolta differenziata».

Produrre biometano. Sarà la prossima sfida della Montello: in cantiere nel 2014, «burocrazia permettendo» si sottolinea, operativi l’anno successivo. «E saremo il primo impianto industriale in Italia a produrlo dai rifiuti organici della raccolta differenziata», sottolinea il presidente, Roberto Sancinelli.

Nei capannoni color verde acqua che si vedono dalla nuova statale 42 che corre verso Trescore e la Val Cavallina, le colate d’acciaio hanno lasciato il posto al recupero della plastica e dei rifiuti organici su scala industriale ormai da molto tempo.

Era il 1996 quando l’azienda guidata da Sancinelli voltò pagina.

Allora scommettere sull’ambiente era da pionieri. Oggi è una strada obbligata. Sancinelli ne è convinto: «Qualsiasi sviluppo futuro passerà dall’ambiente. Nessuna attività produttiva e nessun servizio potranno più esimersi dall’essere sostenibili».

Su questo presupposto si basa il nuovo progetto della Montello, che in tredici anni ha già investito qualcosa come 150 milioni, in media una decina all’anno, in impianti. Come l’estrusore con un sistema di filtro a laser per la plastica riciclata installato quest’anno, che Sancinelli mostra con orgoglio: «È il primo montato in Italia». L’ultima macchina, in ordine di tempo, che è andata ridisegnare l’organizzazione di 120 mila metri quadrati di capannoni dove fino a gennaio del 1996 si producevano tondini per l’edilizia.

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