Dalle seconde case alle visite a Pasqua: ecco cosa si può fare fino al 30 aprile

L’Italia resta chiusa fino a maggio e da oggi (lunedì 29 marzo) più di metà del Paese sarà ancora in zona rossa, Lombardia compresa.

L’Italia resta chiusa fino a maggio e da oggi (lunedì 29 marzo) più di metà del Paese sarà ancora in zona rossa, Lombardia compresa. Con ancora 24mila casi e 450 morti in un giorno, il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua decidendo però di investire il «tesoretto» garantito dai primi segnali di inversione della curva sulla scuola: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.

Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese. Il governo dovrebbe prorogare in questi giorni l’attuale decreto in vigore e valuterà non prima della metà del mese l’andamento della curva dei contagi. In ogni caso è probabile che fino al 30 aprile, quando scadrà lo stato d’emergenza in vigore dal gennaio dell’anno scorso, non cambierà nulla. Sarà quella l’occasione per definire la durata della proroga e un quadro graduale delle riaperture.

La scuola si prepara a ripartire dopo Pasqua, per l’ennesima volta in epoca Covid. Le parole di nuovo nette di Mario Draghi sulla riapertura in primis dell’istruzione allo scadere del decreto legge il 6 aprile riattizzano il dibattito nel governo su quando e come riaprire, fino a che ordine e grado e se anche in zona rossa oppure no. L’opzione più largamente condivisa nella maggioranza è che dal 7 aprile tornino in classe tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse. Ancora tutta da discutere l’ipotesi di ripristinare almeno una percentuale di didattica in presenza per i ragazzi delle classi superiori.

Dal 29 marzo al 2 aprile in Lombardia
Si può uscire dalla propria regione soltanto per motivi di lavoro, salute, urgenza. Si può andare nelle seconde case, ma solo il nucleo familiare dimostrando di averne titolo prima del 14 gennaio 2021 e purché la casa non sia abitata da altri. Consentito arrivare soltanto per motivi di lavoro necessità e urgenza oppure per manutenzione straordinaria limitando però la permanenza alla soluzione del problema. Le scuole sono in didattica a distanza. Bar e ristoranti sono chiusi, consentito soltanto l’asporto fino alle 18 dai bar e fino alle 22 dai ristoranti e la consegna a domicilio. I negozi sono chiusi. Vietato andare da parenti e amici. Si può uscire di casa soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza. Si può fare attività motoria nei pressi della propria abitazione. Si può fare attività sportiva individuale all’aperto e si può uscire anche dal proprio Comune (in bici o di corsa).

Dal 3 al 5 aprile in tutta Italia
Pasqua e Pasquetta
blindate in zona rossa - con regole per spostamenti e visite a parenti e amici - ma con qualche concessione. Da sabato 3 a lunedì 5 aprile tutta Italia è in zona rossa tornando di fatto a un lockdown generale.

COPRIFUOCO DALLE 22 ALLE 5
In ogni regione rimane il coprifuoco già in vigore. Il coprifuoco resterà invariato tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l’autocertificazione.

SPOSTAMENTI
Rimane in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. È possibile spostarsi dalla regione di residenza solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze. In questo caso, gli spostamenti vanno giustificati con l’autocertificazione.

SECONDE CASE
Per quanto riguarda le seconde case, le Faq del governo spiegano che è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle «seconde case» ubicate dentro e fuori Regione. Può andare soltanto il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Inoltre bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari da una data antecedente il 14 gennaio 2021. Tuttavia una stretta agli arrivi è stata introdotta dai governatori. Ordinanze con una serie di restrizioni sono state emesse dalla Sardegna, Valle d’Aosta, provincia autonoma di Bolzano (Alto Adige), Campania, Toscana e Sicilia.

MESSA
Sarà possibile seguire le celebrazioni di Pasqua nella propria parrocchia o in una chiesa vicina nel proprio Comune, anche in zona rossa. Sarà necessaria l’autocertificazione solo se si va a Messa fuori dal proprio Comune per servizio liturgico e funerale di un parente o per fare da padrino/madrina nei sacramenti. Le regole sono sempre quelle che impongono l’ingresso dei fedeli in numero contingentato, l’obbligo di mascherina e la distanza di sicurezza. Niente scambio della pace ma un inchino guardandosi negli occhi. Per i riti di Pasqua, la Cei ha invitato i fedeli a partecipare alla celebrazione in presenza nel rispetto rigoroso delle norme anti contagio. Lo streaming consigliato agli anziani e alle persone più a rischio. Quanto ai riti legati alla Settimana Santa, si consiglia la consegna in mano dell’ulivo benedetto, meglio se in buste, preventivamente confezionato. Niente lavanda dei piedi, cerimonie nel rispetto del coprifuoco.

CONGIUNTI E AMICI: VISITE, COSA SI PUÒ FARE
Nei giorni di festa «nelle zone interessate dalle restrizioni, gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno della stessa Regione». Quindi, sì alle visite a parenti e amici nel rispetto del coprifuoco. Il provvedimento consente gli spostamenti per visite private - a parenti o ad amici - ad un massimo di due persone «che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi». Tali spostamenti - e quindi le visite - non sono consentiti in zona rossa. Ecco la norma nello specifico: « Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle regioni e Province autonome di Trento e Bolzano nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5,00 e le ore 22,00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi».
il link al decreto legge 13 marzo 2021

BAR E RISTORANTI: ASPORTO E CONSEGNA
In zona rossa bar e ristoranti sono chiusi. Resta consentito l’asporto fino alle 22 (fino alle 18 per i bar), a patto che il consumo non avvenga sul posto o nelle vicinanze, ed è permessa la consegna a domicilio senza limiti di orario.

NEGOZI
Le nuove regole della zona rossa prevedono che rimangano chiusi barbieri e parrucchieri. Rimangono aperti molti altri esercizi: alimentari, tabaccherie, ferramenta, edicole, farmacie, profumerie, lavanderie, negozi di ottica, negozi di intimo e di biancheria per la casa, negozi per abbigliamento di bambini, negozi di giocattoli.

SPORT E ALLENAMENTO: COSA È PERMESSO
Nella zona rossa, secondo le misure specificate sul sito del governo, «sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso». Non sono consentiti gli sport di contatto e «sono inoltre vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale». È consentito svolgere attività motoria in forma individuale, nel rispetto del distanziamento, nei pressi della propria abitazione.

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