«Ho incontrato gli uomini renna»
Spedizione in Mongolia: 30mila km

La renna, nel comune immaginario natalizio, è la fedele compagna di viaggio di Babbo Natale. Ma nella realtà è la compagna di vita degli Tsaatan, gli «uomini renna», che il calcinatese Gianni Capoferri è riuscito a conoscere quest’estate.

La renna, nel comune immaginario natalizio, è la fedele compagna di viaggio di Babbo Natale. Ma nella realtà è la compagna di vita degli Tsaatan, gli «uomini renna», che il calcinatese Gianni Capoferri è riuscito a conoscere quest’estate sui monti Sayan, tra la Mongolia settentrionale e la Siberia.

Capoferri è l’unico europeo ad aver raggiunto (entro l’estate 2013) questa zona del pianeta, impervia e inospitale, dove solo questo popolo sa sopravvivere in simbiosi con la natura e, soprattutto, con le renne.

«Sono tornato in Mongolia a due anni di distanza dal primo viaggio - racconta il viaggiatore bergamasco - con il desiderio di conoscere gli Tsaatan, pur sapendo che non sarebbe stato facile. Sono in 230 e vivono tra le vallate e le foreste dei monti Sayan, in un clima terribile, che d’inverno arriva fino a meno 60 gradi. D’estate tafani e zanzare riempiono l’aria e di notte orsi e lupi minacciano gli accampamenti a caccia dei piccoli di renna. Insomma, non è un luogo turistico e il governo locale limita fortemente l’accesso».

Gianni ha ripercorso 30 mila chilometri in circa in due mesi, a bordo del suo fuoristrada Land Rover Defender, ma a differenza del primo viaggio dopo 25 giorni di marcia si è trovato a dover proseguire in solitaria: «Il mezzo del mio compagno di viaggio si è rotto a causa delle piste difficili - racconta Capoferri - lui ha deciso di fare dietrofront e io ho continuato solo. Nella capitale ho conosciuto un giovane, Naran, che risiede a Môrôn, ossia nell’ultimo villaggio prima della pista che conduce a Tsagaannuur che è l’ultimo agglomerato abitato di case di legno prima della tundra, a Nord della Norvegia, passato il quale si giunge dagli Tsaatan».

© RIPRODUZIONE RISERVATA