Il caso del pedaggio «ballerino»
Se il computer «sballa» al casello

Il danno (o meglio la beffa) ha il valore di 6 euro e 40 centesimi, ma il dubbio che si insinua…non ha prezzo. Un lettore de L’Eco ci ha segnalato in questi giorni un «curioso» disguido che lo ha visto (suo malgrado) protagonista.

Il danno (o meglio la beffa) ha il valore di 6 euro e 40 centesimi, ma il dubbio che si insinua…non ha prezzo. Un lettore de L’Eco ci ha segnalato in questi giorni un «curioso» disguido che lo ha visto (suo malgrado) protagonista e potrebbe rivelare un «buco» nei sistemi informatizzati che gestiscono la riscossione dei pedaggi autostradali.

Lui è un normale automobilista, si chiama Giuliano Maffeis, 51 anni di Fiorano, dipendente di un’azienda tessile. Normale il viaggio che Giuliano ha intrapreso sabato 1° marzo per recarsi a Montecatini, in Toscana, e normale, ovviamente il pagamento del pedaggio autostradale: da Seriate alla cittadina termale 24 euro e 10 centesimi.

Meno normale (e qui sta l’inghippo) il fatto che al ritorno, percorrendo a ritroso lo stesso percorso ed entrando addirittura al casello dopo quello di Montecatini, quello di Altopascio, il pedaggio da pagare a Seriate diventa di 30 euro e 50 centesimi.

«Ma come - si chiede Giuliano - percorro la stessa strada, con la stessa auto. Faccio addirittura qualche chilometro in meno…e pago di più?». Queste domande Maffeis le pone immediatamente alla gentile casellante polacca di turno a Seriate, ma senza risposta: lei vede quella cifra sul display e quello si deve pagare.

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