Il caso del tombino ancora al palo
Atalanta-Verona, nuovi indagati

Quasi sette anni trascorsi, 26 indagati, tre pm, ma ancora nessun processo né richieste di archiviazione. Il fascicolo sui disordini di Atalanta-Milan del 11 novembre 2007 – la famigerata «domenica del tombino» – è in attesa. Intanto aumentano gli indagati per Atalanta-Verona.

Quasi sette anni trascorsi, 26 indagati, tre pm succedutisi nel tempo, ma ancora nessun processo, né richieste di archiviazione. Il fascicolo sui disordini di Atalanta-Milan del 11 novembre 2007 – la famigerata «domenica del tombino» – è da tempo chiuso a livello di indagine, ma giace ancora in procura, in attesa di divenire qualcosa di diverso: materia di udienza o pesante ingombro per qualche scaffale?

Nata con l’indignazione per gli scontri (le immagini dei bambini in lacrime dopo la sospensione della partita fecero il giro d’Italia) e passata attraverso il clamore degli arresti (furono ben dieci), l’indagine potrebbe a sorpresa concludersi sette anni dopo con il silenzio della prescrizione, almeno per alcuni dei reati contestati, i meno gravi, fra cui però c’è quello divenuto simbolo dell’intera vicenda, ovvero il danneggiamento delle vetrate della Curva Nord dello stadio a colpi di tombino.

Discorso a parte per gli incidenti del prepartita, per cui potrebbe essere contestata la resistenza aggravata a pubblico ufficiale compiuta da più di 10 persone riunite, reato punito severamente (fino a 15 anni) e dunque con un tempo di prescrizione più lungo.

Intanto sarebbero una decina gli ultrà atalantini indagati per gli scontri in occasione di Atalanta-Verona. Sette sono stati interrogati in Questura: a loro la Digos è risalita con indagini serrate.

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