Intrappolata sul balcone: cade
Trovata morta due giorni dopo

Due giorni sul balcone, forse uccisa all’istante dalla caduta, forse finita dal freddo. In questi palazzoni Aler di via Galmozzi 10, al Villaggio degli Sposi, nessuno s’è accorto che Silvia Assolari, 90 anni e una riservatezza al confine della scontrosità, stava morendo.

Due giorni sul balcone, forse uccisa all’istante dalla caduta, forse finita dal freddo. In questi palazzoni Aler di via Galmozzi 10, al Villaggio degli Sposi, lindi e ordinati come le decine di famiglie che li abitano, nessuno s’è accorto che Silvia Assolari, 90 anni e una riservatezza al confine della scontrosità, stava morendo.

Viveva sola, era autosufficiente, non voleva sentir parlare di casa di riposo né di badanti. Si bastava, usciva ancora a fare la spesa alla Città Mercato, portandosi le borse e rifiutando l’aiuto dei vicini. Il figlio Luciano Moioli, 64 anni, pensionato di Treviolo, la veniva a trovare un paio di volte la settimana, qui nell’appartamento al secondo piano. L’ultima sabato scorso.

«Stava bene, non aveva problemi di salute - racconta -, anche se camminava ricurva su se stessa. Da quando, 25 anni fa, era morto mio padre Abele, ex operaio alla Fervet, stava per conto suo. Era una donna di una volta, s’arrangiava da sola e guai se le proponevi di essere assistita».

Ecco che cosa potrebbe essere successo. La signora Silvia è uscita sul terrazzo che affaccia sul retro del palazzo. Dove è rimasta intrappolata dopo che la tapparella della porta finestra s’è improvvisamente rotta, abbassandosi di colpo e diventando una barriera insormontabile per i suoi novant’anni. Forse ha provato a gridare aiuto, anche se col suo carattere chiuso è più facile che abbia prima tentato di sbrigarsela da sola. Allora deve aver preso la scala a pioli che teneva sul balcone, provando a salire per raggiungere il pertugio che s’era creato in alto, sotto il cassonetto della serranda. Forse tentava di rimetterla a posto, fatto sta che ha perso l’equilibrio ed è caduta, battendo la testa.

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