La relazione sulla veranda di casa Gori
La polizia locale conferma: è abusiva

«Dalla verifica dei titoli menzionati si evince che il manufatto rilevato non è riconducibile al portico indicato e definito nei predetti titoli essendo stato evidentemente oggetto di lavori di prolungamento-rifacimento in assenza di titoli abilitativi».

«Dalla verifica dei titoli menzionati si evince che il manufatto rilevato non è riconducibile al portico indicato e definito nei predetti titoli essendo stato evidentemente oggetto di lavori di prolungamento-rifacimento in assenza di titoli abilitativi». È il passaggio-chiave della relazione della polizia locale nell’abitazione di proprietà di Giorgio Gori, in via Porta Dipinta 34, oggetto delle polemiche di questi giorni per la presenza di una veranda non autorizzata.

In sostanza è il passaggio che certifica il carattere abusivo del manufatto, come tra l’altro già esplicitamente ammesso dallo stesso candidato sindaco del centrosinistra, dai suoi legali e dai suoi tecnici. Con l’impegno a demolirlo, in un tempo che non si annuncia però inferiore ai 2-3 mesi.

Nella relazione si certifica inoltre la presenza delle seguenti «opere realizzate in assenza del titolo autorizzativo e di autorizzazione paesistica, riconducibili a: un pergolato in ferro ricoperto da roseto poggiato su pavimento in muratura piastrellata e una casetta prefabbricata in legno».

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