«Bullo» minaccia i carabinieri:
dall'auto di lusso alle manette

«Non mi porterete via l'auto. L'ho pagata 40 mila euro, voi manco li guadagnate tutti questi soldi. Io sono bergamasco e lotto per i miei diritti. Andate a fermare i marocchini». Sono le parole che un 29enne di Pontirolo ha vomitato ai carabinieri.

«Non mi porterete via l'auto. L'ho pagata 40 mila euro, voi manco li guadagnate tutti questi soldi. Io sono bergamasco e lotto per i miei diritti. Andate a fermare i marocchini». Era come minimo ubriaco, d'accordo.

Ma la speranza è che, rileggendo quanto ha vomitato addosso ai carabinieri intenzionati a sottoporlo a etilometro e drug-test, un po' si vergogni. Perché in quei minuti, un 29enne di Pontirolo è riuscito a incarnare il concentrato di quello che neppure i professionisti dello stereotipo hanno mai osato coniare sui bergamaschi: rozzezza, razzismo, passione per la bottiglia, denaro e «machinù» (un fuoristrada, tra l'altro neppure burino) come metri di misura da rinfacciare a gente in divisa che stenta ad arrivare a fine mese.

E dire che pure lui, il moderno Gioppino (e ci scuserà il burattino), dovrebbe saperne qualcosa. Perché fa l'operaio e il salario, a meno che non sia di famiglia agiata, forse lo costringe a sacrifici (per il macchinone da 40 mila euro? Che tristezza). Ma tant'è.

Poco dopo le 4 della notte tra sabato e domenica i militari di Treviglio, in via Pagazzano a Caravaggio, notano il fuoristrada transitare prima su un marciapiedi poi su un'aiuola. Lo fermano alla stazione di Vidalengo. Lui scende barcollando, l'alito vinoso che si fa invettiva: «Andate a cercare i veri delinquenti. Ho già picchiato i carabinieri (è vero, è recidivo, ndr)».

Poi le farneticazioni su orgoglio orobico, marocchini, euro e, in caserma, l'aggressione al carabiniere che sta compilando il verbale dopo che ha rifiutato i test su alcol e droga, e il pugno al monitor del computer. Infine, l'arresto per resistenza, danneggiamento, oltraggio (più denuncia per guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di droga).

Lunedì, in direttissima, era un agnellino. Arresto convalidato e obbligo di firma. Dovrà tornare in tribunale il 25 maggio, giorno in cui, come teste in un diverso processo, rischia di incrociare un altro bullo: Fabrizio Corona.

Stefano Serpellini

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