Misiani: il rinvio della Tasi è annullabile
Fontana: «Tentorio esempio da seguire»

«La delibera di rinvio del pagamento al 16 ottobre, giuridicamente, è scritta sulla sabbia» spiega il deputato del Pd. Ma Fontana gli replica: «La decisione della Giunta sia il segnale per l’avvio di una ribellione civile di tutti gli amministratori nei confronti del governo delle tasse».

«Una toppa, azzardata e tardiva, peggiore del buco». Così il deputato Pd Antonio Misiani definisce la decisione del sindaco Franco Tentorio di rinviare al 16 ottobre la scadenza per il versamento della Tasi.

«Dopo l’iniqua scelta di una detrazione uguale per tutti (che ha costretto 3 mila famiglie che non pagavano l’Imu a dover pagare la Tasi) e la disastrosa gestione del pagamento dell’imposta (con code e disagi a non finire per i contribuenti), il sindaco è corso ai ripari ma lo ha fatto malamente» sostiene Misiani.

Per diverse ragioni, a suo dire. «Primo. La delibera, giuridicamente, è scritta sulla sabbia. Ad oggi la normativa non dispone alcun rinvio del versamento Tasi per i comuni (come Bergamo) che hanno già deliberato l’aliquota. L’unica novità è l’emendamento all’articolo 4 del decreto legge 66/2014, approvato mercoledì 4 giugno dalle commissioni bilancio e finanze del Senato, che dispone, per le amministrazioni che non hanno deliberato le aliquote, il rinvio al 16 ottobre del versamento della prima rata Tasi. Tale rinvio – che per diventare effettivo deve attendere la conversione in legge del decreto – non riguarda Bergamo. La delibera di Tentorio è dunque annullabile. Per evitare che al danno si aggiunga la beffa, è essenziale che il governo vari in tempi brevissimi un decreto legge allargando la facoltà di rinviare il pagamento della Tasi anche ai Comuni che hanno già deliberato le aliquote. Come parlamentari bergamaschi del PD solleciteremo da subito in tal senso il governo, per evitare ulteriori problemi ai contribuenti».

«Secondo. Il rinvio ad ottobre potrebbe causare problemi finanziari per il Comune di Bergamo, che per 4 mesi dovrà fare a meno di parecchi milioni di euro di entrate. Il sindaco minimizza, ma Anci sta chiedendo a gran voce allo Stato anticipi di tesoreria per i comuni che rinvieranno. Gli anticipi verranno concessi, ma solo ai comuni che non hanno deliberato l’aliquota Tasi. Bergamo, di conseguenza, dovrà arrangiarsi, gestendo fino ad ottobre il bilancio senza avere una chiara contezza delle entrate» sottolinea Misiani.

«Terzo. La delibera è stata assunta nonostante il parere contrario del segretario generale e della dirigente dei Servizi finanziari.È una forzatura senza precedenti nella storia del Comune di Bergamo, assolutamente criticabile dal punto di vista politico e amministrativo. In Consiglio comunale le minoranze di centrosinistra avevano messo in discussione sia la decisione di deliberare subito la Tasi (tre quarti dei Comuni hanno preferito rinviare) che la scelta di una detrazione uguale per tutti (che farà pagare di più i poveri e di meno i ricchi: Robin Hood al contrario!). Il sindaco è andato avanti per la sua strada. Questo grande pasticcio ne è la diretta conseguenza».

Ma sul versante del centrodestra il deputato di Forza Italia Gregorio Fontana la pensa ben diversamente, e

lancia un forte appello a tutti i sindaci d’Italia perché seguano l’esempio di Tentorio di rinviare il pagamento della Tasi: «La decisione della Giunta di Bergamo sia il segnale per l’avvio di una ribellione civile di tutti gli amministratori locali nei confronti del governo delle tasse, rimandando i pagamenti e facendo pressione sul governo per l’abolizione di questa imposta ingiusta».

Tentorio «ha dimostrato grande responsabilità verso i cittadini, si è trattato di un atto di coraggio e orgoglio per Bergamo. Ha fatto bene il sindaco a opporsi alle modalità e ai tempi assurdi stabiliti dal governo. Comprendiamo l’imbarazzo e l’irritazione del candidato di centrosinistra, che vuole difendere la tassa imposta da Renzi e che avrebbe certamente preferito far pagare in tutta fretta ai bergamaschi questa imposta vessatoria, scaricando la responsabilità sulle amministrazioni locali. Ancora una volta è toccato ad un sindaco porre rimedio ai problemi generati dalle decisioni del governo del Pd» conclude Fontana.

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