Moro e Goettler sul Nanga Parbat:
«Possibilità di farcela? Il 20- 30%»

Venerdì sarà il «d-day» per Simone Moro e David Goettler. Dopo una settimana di maltempo, i due alpinisti lasceranno il campo base per l’ascensione che potrebbe valere la cima del Nanga Parbat. All’interno la video-intervista

Venerdì sarà il «d-day» per Simone Moro e David Goettler. Dopo una settimana di maltempo, i due alpinisti lasceranno il campo base per l’ascensione che potrebbe valere la cima del Nanga Parbat: «Le previsioni di Karl Gabl – ha raccontato in diretta streaming con orobie.it l’alpinista bergamasco al fianco del tedesco e dell’altro scalatore orobico Emilio Previtali – danno una finestra abbastanza lunga che potrebbe essere di una settimana circa e cioè il minimo indispensabile per affrontare un serio tentativo alla vetta. Servono infatti cinque giorni per salire e due per scendere».

Tra il campo base a quota 3.500 e la vetta (8.125 metri), ci sono oltre 4.500 metri di dislivello ed è proprio la lunghezza della via a riservare le maggiori incognite: «A differenza dell’ultimo tentativo – aggiunge Moro – questa volta l’itinerario scelto (la via Shell, ndr) prevede il passaggio dal versante sul quale ci troviamo, il Rupal, al versante Diamir dal quale si raggiunge la vetta. E qui le condizioni saranno tutte da scoprire. In più c’è il meteo che, pur essendo buono, nei primi due o tre giorni prevede vento molto forte con temperature che potrebbero toccare i 60 sotto zero».

Le possibilità di farcela? «Diciamo – conclude Moro – che se inizialmente si stimava un 20 per cento di possibilità di successo, adesso dopo un mese di spedizione questa percentuale è aumentata, considerato anche il buon lavoro svolto, ma non di molto: 25-30 per cento al massimo».

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