Ucciso e abbandonato in un campo
Verdellino, è giallo sull’omicidio

Nella mattinata di domenica 8 dicembre un corpo senza vita di un uomo è stato trovato a Verdellino, in un campo tra via Garibaldi e viale Papa Giovanni, nella Bassa Bergamasca. Si tratta di un omicidio: l’uomo è stato ucciso in maniera violenza. Indagano gli inquirenti.

Nella mattinata di domenica 8 dicembre un corpo senza vita di un uomo è stato trovato a Verdellino, in un campo tra via Garibaldi e viale Papa Giovanni, nella Bassa Bergamasca.

Si tratta di omicidio e sul posto sono arrivati i carabinieri di Treviglio e l’unità investigativa di Bergamo che si è occupata dei rilievi, oltre al pm Lucia Trigilio. L’area è stata isolata per consentire ai militari di consentire tutte le verifiche e gli accertamenti del caso.

La segnalazione è arrivata intorno alle 8 da un passante che stava portando il cane a passeggio: la zona, abbastanza isolata, è però frequentata durante il giorno da persone che camminano, corrono o portano a spasso il cane.

L’uomo deceduto dovrebbe essere quello di una persona di origine albanese, ma si tratta per il momento di una indiscrezione dato che gli inquirenti non hanno trovato documenti nè segni identificativi utili a riconoscere l’uomo: si ipotizza avesse tra i 35 e i 45 anni, il cranio e il volto presentano pesanti lesioni e pare essere stato ucciso nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre.

La salma intorno alle 12 è stata trasferita all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, nella camera mortuaria: qui saranno prelevate le impronte per procedere all’identificazione. Secondo gli inquirenti l’uomo sarebbe stato ucciso a sprangate o bastonate date le gravi lesioni sulla testa, ma non sono state trovate armi nelle vicinanze.

Non ci sarebbero tra l’altro testimoni: la zona è di aperta campagna e c’è solo, a distanza di circa 500 metri, una cascina. I suoi abitanti non avrebbero però sentito nulla durante la notte e neppure i cani che vivono nella casa hanno abbaiato in segno di allarme.

Ora le indagini proseguono: tra le ipotesi anche un regolamento di conti tra bande, ma è prima necessario identificare il corpo per poter indagare in maniera più specifica.

Su L’Eco di Bergamo del 9 dicembre tutti i dettagli del caso

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