Papa Francesco ai pellegrini bergamaschi: «Non dimenticate le vostre radici» - Video e Foto

A ROMA. Oltre mille pellegrini bergamaschi e bresciani nella Capitale con il vescovo Francesco Beschi per assistere alle solenni liturgie per i sessant’anni dalla morte di San Giovanni XXIII.

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Alle 8,30 di sabato 3 giugno i pellegrini si sono ritrovati in Piazza San Pietro per entrare in Basilica per partecipare alle 10 alla santa Messa presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i vescovi, concelebrata dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, e dal vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada. Alla fine della Messa l’udienza con Papa Francesco che ha esortato a non dimenticare le proprie radici.

Le parole di Papa Francesco

Dopo la fine della Messa è arrivato Papa Francesco che ha concesso udienza ai pellegrini. Bergoglio ha parlato di Papa Giovanni XXIII e di Papa Paolo VI, ma anche dei territori di Bergamo e Brescia. «Fate sempre tesoro delle vostre radici -ha detto il Papa- non tanto per trasformarle in un blasone o in un baluardo da difendere, quanto piuttosto come di una ricchezza da condividere. La terra si lavora insieme, si lavora per tutti e si lavora in pace; con la guerra, l’egoismo e la divisione si riesce solo a devastarla, come purtroppo stiamo vedendo in tante parti del mondo e in modi diversi».

«Nel pellegrinaggio che state facendo volete ricordare anche l’anniversario dell’Enciclica Pacem in terris - ha sottolineato il Pontefice -. Mi sembra opportuno richiamare in questo contesto quanto San Giovanni XXIII afferma in essa sul valore di una pace fondata sulla giustizia, sull’amore, sulla verità, sulla libertà, fondata sul rispetto della dignità delle persone e dei popoli (cfr nn. 18-19). Anche questi sono valori che certo ha imparato e conosciuto prima di tutto nelle campagne della bergamasca; e lo stesso vale per San Paolo VI nelle terre bresciane», ha osservato. «Siamo qui insieme, dunque - ha detto ancora il Papa -, a rendere grazie al Signore perché dalle vostre comunità ha scelto due Santi Pastori che hanno saputo guidare la Chiesa in tempi di grandi entusiasmi e però altrettanto di grandi domande e sfide. Hanno vissuto come protagonisti l’ondata di nuova vitalità che ha accompagnato il Concilio Vaticano II e hanno dovuto affrontare gravi pericoli come il terrorismo e la ’guerra fredda’».

«Rendiamo grazie al Signore prima di tutto per averceli donati - ha proseguito -. Per averli donati alle vostre comunità come figli e fratelli, cresciuti tra le vostre strade, dove hanno lasciato le tracce del loro cammino di santità, al punto che ancora oggi i luoghi della loro presenza sono meta di pellegrinaggio per tanti uomini e donne che vi si recano dall’Italia e dall’estero». «Fratelli e sorelle vi dico una cosa - ha aggiunto Francesco -: Dio non fa i santi in laboratorio, no: li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare (cfr Ef 2,21-22)». «I vostri due capoluoghi, Bergamo e Brescia, insieme, sono stati scelti per essere ’Capitale italiana della Cultura’ per il 2023 - ha quindi ricordato -. È un segno in più che ci porta nella stessa direzione. La vera cultura si fa infatti uniti, nel dialogo e nella ricerca comune e - come ci ha insegnato San Paolo VI - mira a condurre ’attraverso l’aiuto vicendevole, l’approfondimento del sapere, l’allargamento del cuore, a una vita più fraterna in una comunità umana veramente universale’ (Enc. Populorum progressio, 85)». «E non dimenticate le vostre radici», ha infine ribadito.

Roma, le interviste al vescovo di Bergamo e ai pellegrini bergamaschi. Video di Bergamo Tv

Guarda qui l’udienza con Papa Francesco con i pellegrini bergamaschi

L'udienza di Papa Francesco con i pellegrini di Bergamo e Brescia.

L’omelia del Cardinal Re

Nell’omelia il cardinale Giovanni Battista Re, parlando di Papa Giovanni XXIII ha detto che «La bontà di Papa Roncalli ha avuto grande successo, perché era accompagnata da saggezza e da grande buon senso: era una bontà illuminata da una intelligenza che seppe sempre guardare lontano. In lui c’era grandezza di cuore,ma anche grandezza di idee. Egli cercò sempre di avere rapporti di cordiale amicizia anche con persone lontane dalla Chiesa e dalla fede cristiana. Nella sua vita fu certamente un costruttore dl ponti e di dialoghi».

Guarda qui il video della Messa che si è svolta nella Basilica di San Pietro a Roma (se non la vedi clicca qui)

Ecco alcune immagini dei momenti della Messa.

La giornata in memoria di San Giovanni XXIII proseguirà con una visita guidata alla Roma Barocca, con le monumentali piazze Navona e di Spagna, le celebri fontane tra cui fontana di Trevi, la fontana dei 4 fiumi e la famosa «barcaccia». La passeggiata proseguirà nel centro della politica italiana, palazzo Chigi, sede del governo d’Italia e piazza Colonna, per poi giungere al Pantheon, antico tempio romano dedicato agli dei, convertito in chiesa cattolica.

Domenica 4 giugno

Domenica 4 giugno alle 9 nella Basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio la Santa Messa celebrata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi. A seguire una passeggiata guidata tra Piazza Venezia con uno sguardo sull’altare della Patria, luogo altamente simbolico della storia italiana. Quindi fori imperiali, una serie di piazze monumentali edificate nel corso di un secolo e mezzo, tra il 46 a.C. e il 113 d.C., nel cuore della città di Roma dagli imperatori, Arco di Costantino e Colosseo. Quindi la partenza per il ritorno con arrivo a Sotto il Monte in tarda serata.

Il pellegrinaggio

Il pellegrinaggio a Roma – fino al 4 giugno – culminerà con un’udienza loro riservata per incontrare Papa Francesco. L’iniziativa è della parrocchia santuario di Sotto il Monte e della parrocchia di Concesio che intendono così ripercorrere le orme di San Giovanni XXIII e di San Paolo VI, i due Papi Santi uniti dalla storia del Concilio Vaticano II. «I due paesi che hanno dato i natali a Roncalli e Montini, nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, promuoveranno la conoscenza non solo di due Santi, ma due giganti del pensiero del Novecento – afferma mons. Claudio Dolcini, parroco del santuario di Sotto il Monte - a loro dobbiamo la paternità del Concilio, l’impegno davanti al mondo per la pace, l’ardente desiderio di coniugare il Vangelo con le culture di ogni parte della terra. A loro dobbiamo le braccia aperte ai politici, ai governanti e al mondo dell’arte, a loro l’impegno ad accogliere e a tradurre il messaggio universale del Vangelo».

I pellegrini sono partiti da Sotto il Monte, Bergamo e Suisio, così come da Concesio e da Brescia: complessivamente sono 1.100 gli iscritti al pellegrinaggio in bus, cui se ne aggiungeranno altri che raggiungeranno la Capitale con mezzi propri o con treno e aereo.

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