Una frana si stacca dal monte Secco
Cadono molte pietre ma nessun danno

Grossa frana mercoledì sera dal Monte Secco, montagna che, con i suoi 2267 metri di altezza, da un lato , quello Sud- Est ,dà sulla contrada di Ludrigno e dall’altro, quello Nord – Ovest, verso le contrade di Albareti e Bani.

Grossa frana mercoledì sera dal Monte Secco, montagna che, con i suoi 2267 metri di altezza, da un lato , quello Sud- Est ,dà sulla contrada di Ludrigno e dall’altro, quello Nord – Ovest, verso le contrade di Albareti e Bani.

Ed è proprio su questo secondo lato che mercoledì sera si sono staccati grossi lastroni di pietra, che sono precipitati a valle: macigni e terra si sono riversati , in grande quantità, sul piccolo nevaio perenne che è sito ai piedi della montagna, in cima alla valle del Las, fermandosi sul pendio innevato e tingendolo di marrone.

Lungo tutta la Valcanale vi è una grossa faglia per cui le montagne che dal Monte Secco si spingono fino al gruppo Arera sono caratterizzate da pendii scoscesi che presentano rocce molto fessurate . Qui penetra l’acqua che, gelando, allarga via via queste fessure. Con lo scioglimento del ghiaccio, che fa da collante, molte rocce , già in precario equilibrio precipitano a valle. I grossi ghiaioni che sono alle falde di queste montagne , formatisi nel corso del secoli, sono una dimostrazione di questo fenomeno. La valle del Las è lontana da abitati, per cui il movimento franoso non ha provocato danni di alcun genere.

LOMBARDIA.RISCHIO IDROGEOLOGICO, BORDONALI: NUMERI PREOCCUPANTI

L’ASSESSORE: IL GOVERNO SI DIA UNA MOSSA

“Sapevamo che quello lombardo è un territorio a forte rischio idrogeologico, ma i numeri presentati ieri nell’ambito del rapporto ’focus Lombardia’ sono davvero preoccupanti”. Queste le parole dell’assessore alla Sicurezza e Protezione civile della Regione Lombardia Simona Bordonali, in merito ai contenuti del rapporto sullo stato del rischio del territorio regionale, curato da ANCE-CRESME Ricerche.

STATO NON DÀ SOLDI PER MESSA IN SICUREZZA - “Il documento ci dice che, mentre il Governo regala 500 milioni di euro al Comune di Roma e stanzia altri 135 milioni per il patrimonio culturale delle regioni meridionali, circa 580.000 lombardi risiedono in aree a forte criticità idrogeologica, senza che lo Stato centrale si occupi minimamente della messa in sicurezza del territorio. - prosegue Simona Bordonali - Colpisce inoltre il dato relativo a scuole, ospedali e imprese: 623 scuole, 50 ospedali e oltre 5000 industrie della Lombardia sono localizzati in aree a rischio elevato”.

DA GOVERNO ORA RISPOSTE CONCRETE - “La Regione ha fatto tutto il possibile per tamponare le emergenze degli ultimi mesi e in molti casi si è sostituita allo Stato intervenendo anche laddove non aveva competenze. Ora è tempo che il Governo si dia una mossa e fornisca delle risposte concrete e immediate ai lombardi. Il nostro territorio è fragile e chiediamo a gran voce che vengano subito ridiscussi i parametri relativi al patto di stabilità, escludendo dal conteggio le spese effettuate dagli enti locali per la messa in sicurezza del territorio” conclude l’assessore. (Ln)

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