Piste ciclabili mal segnalate
Federconsumatori: pericolose

A volte la segnaletica può confondere le idee e fare apparire come diritti di precedenza quelli che non lo sono. Lo denuncia Federconsumatori Bergamo che tratta il problema della mal segnalazione di alcune piste ciclabili.

A volte la segnaletica può confondere le idee e fare apparire come diritti di precedenza quelli che non lo sono. Lo denuncia Federconsumatori Bergamo che tratta il problema della mal segnalazione di alcune piste ciclabili.

«Per fare un esempio prendiamo quella che percorre la via Coghetti dall’incrocio con via Corpo Italiano di Liberazione nel tratto dal crocevia con via Goldoni/Toti incrociando successivamente le vie Galliari e Zendrini per poi attraversare via Palma il Vecchio - spiega Umberto Dolci -. Il percorso in questione, tra Via Goldoni e Via Palma il Vecchio è costituito da un largo marciapiede per i pedoni e da una pista ciclabile a doppio senso di marcia. Ad ogni incrocio la segnaletica verticale indica l’interruzione della pista ciclabile (con un cartello che comprende biciclette e pedoni?!) mentre la parte pedonale continua su delle zebre che danno diritto alla precedenza per i pedoni».

«Qui sorgono i veri problemi con relativi pericoli - continua Federconsumatori -. Quasi tutti i ciclisti (per non dire tutti) vedendo disegnato per terra il continuo della pista che stanno percorrendo, ignorando la segnaletica verticale, proseguono imperterriti: alcuni nella convinzione di avere diritto alla precedenza, come i pedoni che proseguono attraversando sulle zebre.

Questo è causa di rischio d’incidente e, nel migliore dei casi, di discussioni con gli automobilisti che si vedono attraversare la strada impropriamente e improvvisamente».

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