«Porta sud» ormai è al capolinea
Ma Tentorio tenta l’ultimo affondo

Porta Sud è arrivata al capolinea. Oggi è in programma l’ultima riunione dei soci convocata per approvare il piano di liquidazione della società che avrebbe dovuto riqualificare e valorizzare l’area dell’ex scalo merci. Ma c’è un piano B...

Porta Sud è arrivata al capolinea. Oggi è in programma l’ultima riunione dei soci convocata per approvare il piano di liquidazione della società che avrebbe dovuto riqualificare e valorizzare l’area dell’ex scalo merci.

In estate l’ultima assemblea con il medesimo ordine del giorno si era chiusa con un nulla di fatto. La legge impedisce alle pubbliche amministrazioni di rifinanziare società in perdita. Per liquidare Porta Sud con i conti in pari era quindi necessario che il Cda accettasse di rinunciare ai compensi per i propri rappresentanti.

Ma Palazzo Frizzoni (che detiene il 35% delle quote come le Fs) non intende abbandonare del tutto l’operazione «che rappresenta una delle trasformazioni urbanistiche di maggior importanza per costruire la Bergamo del futuro». Tentorio ci crede: «Vogliamo tenere accesa la fiamma, aspettando tempi migliori». Sul tavolo c’è un Piano B e si chiama Fondo immobiliare. «Chiederemo alla Ferrovie se ci stanno ad entrare e a confluirvi le loro volumetrie. Noi da soli non ce la facciamo, servono almeno 100 milioni».

L’occasione sarà l’assemblea di oggi, che si terrà a Palazzo Frizzoni, e dovrebbe vedere la partecipazione di Carlo De Vito, amministratore delegato di Sistemi urbani, la società delle Fs (proprietarie tramite Rfi dei due terzi dei quasi 400 mila metri quadrati dello scalo merci).

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