Poste, il palazzo di via Locatelli
«Tornerà agli antichi splendori»

Via ai lavori di restauro dello storico palazzo delle Poste in via Locatelli. Ad annunciarlo è Antonio Fiaschetti, dall’inizio dell’anno nuovo direttore della filiale Bergamo 1 di Poste Italiane, cui fanno capo oltre cento uffici, compresi quelli della città.

Via ai lavori di restauro dello storico palazzo delle Poste in via Locatelli. Ad annunciarlo è Antonio Fiaschetti, dall’inizio dell’anno nuovo direttore della filiale Bergamo 1 di Poste Italiane, cui fanno capo oltre cento uffici, compresi quelli della città.

Originario di Frosinone, Fiaschetti è subentrato a Maria Carla Brunori, che ha assunto un nuovo incarico di direttore di filiale nel Bresciano. Fiaschetti ha 53 anni, è sposato ed ha una figlia di 22. È entrato in Poste Italiane nel 1988 come portalettere. Le sue capacità l’hanno poi portato ad assumere incarichi di maggiore prestigio: sportellista, direttore di uffici via via sempre più grandi, caposervizio e direttore di filiale dal 2002. «Provengo - dice - da una famiglia di postali poiché è un mestiere che già facevano mio nonno e mia nonna. Ed è un’esperienza che ha contrassegnato anche l’attività lavorativa di mio padre».

I dati raccolti nei 237 uffici postali del territorio confermano una crescita di interesse verso i servizi assicurativi e la previdenza integrativa. È emerso infatti che nella nostra provincia i sottoscrittori di piani di previdenza integrativa hanno un’età media di 40 anni e versano un premio annuo di circa mille euro. Poste Italiane è entrata in questo settore nel 2005: nella Bergamasca si è passati dalle iniziali 191 polizze alle attuali 8.731, con un trend in costante crescita e un incremento nel 2012 del 17%.

Ma non è cambiato solo il direttore alla Bergamo 1 poiché presto sarà valorizzato anche l’aspetto dello storico palazzo di via Locatelli. «In questa primavera - annuncia Fiaschetti - dovrebbero partire i lavori di restauro di questo gioiello architettonico della città. L’obiettivo è di riportarlo agli antichi splendori attraverso interventi alle facciate, ai manufatti di pregio e all’adiacente fontana. Durante i lavori, comunque, la struttura resterà aperta».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo di martedì 25 marzo

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