Protesta contro l’emergenza abitativa
Case di cartone all’Aler e in Comune

Case di cartone davanti alle sedi del Comune di Bergamo e dell’Aler, in via Mazzini. È la curiosa protesta di CasaPound sull’emergenza abitativa . «Responsabilità della politica e delle istituzioni, la sola risposta è il mutuo sociale».

Case di cartone davanti alle sedi del Comune di Bergamo e dell’Aler, in via Mazzini. È la curiosa protesta di CasaPound sull’emergenza abitativa.

«Agli italiani lasciate solo queste». È quanto si legge sullo striscione affisso nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 giugno. «Le case di cartone - spiega una nota di CasaPound Italia – sono le uniche cui possano aspirare gli italiani, le vere vittime dell’emergenza abitativa in città e provincia: le case popolari non bastano per tutti e in cima alle graduatorie finiscono sempre cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari».

«In questa situazione c’è una responsabilità precisa della politica e delle istituzioni, che non hanno mai saputo dare una risposta seria all’emergenza abitativa. Eppure una riposta esiste, l’abbiamo elaborata noi di CasaPound, mettendola a disposizione di tutti gli italiani, ma è rimasta lettera morta per l’immobilismo della classe politica. La risposta si chiama mutuo sociale».

“Il mutuo sociale – ricorda CasaPound – prevede che lo Stato, attraverso le Regioni, i Comuni o tramite un ente deputato, costruisca immobili residenziali e quartieri a misura d’uomo con soldi pubblici e che venda a prezzo di costo queste case a famiglie non proprietarie, utilizzando la formula del mutuo sociale, appunto: una rata di mutuo senza interesse, che non superi 1/5 delle entrate familiari, non passi per le banche e venga bloccata in caso di disoccupazione. L’unica proposta valida e concreta per porre fine all’emergenza abitativa, che coinvolge migliaia di persone, che è resa ancora più drammatica dalla crisi economica e che finirà solo quando ogni famiglia sarà proprietaria di una casa».

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