Regione e riforma delle Aler
La protesta arriva da Bergamo

Anche una delegazione della Cgil di Bergamo e del Sunia provinciale, il sindacato degli inquilini, parteciperà martedì 26 novembre al presidio unitario sulle Aler organizzato a Milano davanti al Pirellone a partire dalle 9.30.

Anche una delegazione della Cgil di Bergamo e del Sunia provinciale, il sindacato degli inquilini, parteciperà martedì 26 novembre al presidio unitario sulle Aler organizzato a Milano davanti al Pirellone a partire dalle 9.30.

Gli obiettivi della mobilitazione sono quelli di “rilanciare sul territorio il servizio dell’edilizia pubblica, con più trasparenza, partecipazione e controllo”, come si legge sul volantino unitario che illustra l’iniziativa, ma anche di “tagliare sprechi e costi e garantire le risorse per la gestione sociale degli alloggi, il sostegno agli affitti, la manutenzione e di disporre di più case popolari”, come anche di “affrontare il problema sociale della casa come diritto primario e di cittadinanza”.

Proprio martedì la riforma delle ALER dovrebbe approdare in Consiglio regionale per l’approvazione finale: grazie anche alle pressioni dei sindacati il progetto iniziale della Giunta è in parte cambiato, non ci sarà l’azienda unica regionalizzata, anche se molti dubbi restano ancora su ciò che potrà essere il governo reale delle future ALER.

Secondo i sindacati il progetto di riforma che il Consiglio Regionale si appresta ad approvare “non risolve i problemi di trasparenza su costi di gestione, appalti e forniture, mentre crea nuovi ‘posti’ di nomina politica lautamente retribuiti (amministratore e direttore); accentra i reali poteri d’indirizzo sulla Regione, noncurante di un vero coinvolgimento delle autonomie locali rispetto al ruolo sul territorio che le ALER dovrebbero svolgere, affiancando i Comuni nello sviluppo delle politiche per la casa e nella gestione delle emergenze abitative; rimanda, senza alcuna certezza, ad atti successivi alla legge di riforma, le urgenti risposte sia alle giuste attese degli inquilini per una reale partecipazione e controllo sui costi e la qualità dei servizi sia a quelle dei lavoratori per la salvaguardia dei livelli occupazionali e il riconoscimento delle loro professionalità”.

“La Regione” si legge ancora sul testo unitario diffuso per promuovere il presidio, “ha creduto negli ultimi anni di risolvere i problemi delle ALER e della mancanza di risorse per il recupero dei quartieri degradati aumentando i canoni e vendendo le case popolari, ma questa politica dell’autofinanziamento, prevista tra l’altro nella legge regionale 27/09 che deve essere modificata, ha fallito perché molte famiglie non sono state in grado di pagare l’affitto e le spese e nemmeno hanno potuto comprare l’alloggio. Oggi non si può pensare di risolvere i problemi dell’edilizia pubblica con una riforma che si limita al taglio del numero delle ALER”.

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