Romano: mi hanno tolto le deleghe
ma stento a capirne le motivazioni

L’ormai ex assessore all’Ambiente della provincia Romanò ha inviato un comunicato in cui esprime le sue perplessità per una scelta che, spiega, è frutto di valutazioni che vanno oltre il «pretesto», ovvero l’approvazione delle novità tariffarie di Uniacque.

Pietro Romanò non è più assessore all’Ambiente della Provincia di Bergamo. Lo ha annunciato lunedì il presidente della Provincia Ettore Pirovano, e così è stato, su esplicita richiesta del gruppo consiliare di Forza Italia.

Martedì 14 gennaio Romanò ha inviato un comunicato in cui esprime le sue perplessità per una scelta che, spiega, è evidentemente frutto di valutazioni che vanno oltre il «pretesto», ovvero l’approvazione, il 20 dicembre scorso, delle novità tariffarie di Uniacque.

«Gli argomenti relativi alle problematiche del ciclo integrato delle acque ( acquedotti, fognature, depuratori, bollette) sono sempre stati seguiti direttamente dal Presidente Pirovano che partecipava personalmente alla conferenza dei sindaci - spiega Romanò -. Come assessore, nel rispetto delle decisioni dell’assemblea dei sindaci e del presidente della Provincia, ne prendevo atto portando gli argomenti da loro decisi prima all’approvazione della Giunta e poi del Consiglio provinciale. Anche in questa occasione ho seguito questo metodo. Fatico ancora a comprendere le motivazioni che hanno spinto a chiedere le mie dimissioni su un argomento - la nuova tariffa dell’acqua - che ha visto il voto favorevole di solo 12 su 36 consiglieri provinciali. Tra l’altro il capogruppo di Forza Italia in apertura di seduta ha lasciato libertà di voto ai consiglieri e lui stesso si è astenuto. La “confusione” che mi si addebita, sta certamente altrove e gli argomenti di parecchi sindaci, contrari all’aumento della tariffa, forse meritavano qualche approfondimento».

«Inoltre - continua Romanò - le perplessità nascono anche dal fatto che a breve avremo la riforma delle Province che avranno un ruolo prettamente amministrativo e che siamo a poco più di tre mesi dalla scadenza del mandato, con temi delicati e sensibili che l’assessorato sta affrontando come per esempio il nuovo piano cave».

L’ormai ex assessore non manca di ringraziare «il presidente Pirovano, chi mi ha indicato come assessore, all’interno dell’ allora Popolo della Libertà pur non avendo io la tessera di partito, i colleghi di Giunta, i consiglieri provinciali, le istituzioni di vario tipo presenti sul territorio, i numerosi cittadini e operatori sociali ed economici che ho avuto modo di incontrare». «Un ringraziamento sincero ai dipendenti della Provincia ed in particolare a quelli del settore ambiente e tutela risorse naturali» specifica Romanò.

Che conclude con una riflessione: «Con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 attraverso l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici e la promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili, ho operato facendo sistema con il territorio e per il territorio. I Comuni, e sono tantissimi - non c’è uguale in Italia e in Europa - che hanno aderito a tale iniziativa, non hanno speso un euro, hanno portato ad approvazione il Piano di azione di energia sostenibile ed ora sono in arrivo oltre 60 milioni di euro per realizzare le opere. In questa come in altre attività ho sempre seguito questo metodo: oculatezza nella spesa, lavorare insieme senza trascurare alcuno, operare con l’obiettivo di risultati anche a breve termine ma soprattutto con una prospettiva di lungo respiro proiettata nel futuro. Spero, almeno in parte, di esserci riuscito. Infine un augurio: che la Provincia di Bergamo, al di là delle riforme in itinere, possa sempre essere punto di riferimento e di sostegno alle tante realtà positive presenti sul proprio territorio».

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