Rosalba ora è anche in cucina
La cantafiorista apre «Potafiori»

Esuberante, il sorriso ampio e quei riccioli rossi che la contraddistinguono. Rosalba Piccinni è pronta per una nuova avventura e questa volta, con i fiori e la musica, ci sarà anche la cucina.

Tra pochissimi giorni aprirà a Milano il suo nuovo spazio, il terzo considerando quello di Bergamo in via Mazzini e in Porta Venezia, sempre a Milano. Questa volta la posizione è ancora più strategica: 350 mq poco distanti dalla Bocconi e con un’insegna che a noi bergamaschi non può che far sorridere: «Potafiori».

«Lo so, ridono tutti, ma non poteva che chiamarsi in questo modo, e per diversi motivi – spiega la “cantafiorista”, nota per le sue creazioni floreali, ma anche per le sue doti canore -. Chi mi conosce sa che non ho perso il senso ruspante che mi ha sempre contraddistinto e quindi “pota” è un termine che a volte intercalo nelle mie conversazioni. Ma pota – aggiunge la 44enne bergamasca – significa anche vaso di fiori, “pot a flower” in inglese, e quindi “Potafiori” vuole essere un raccoglitore di colori e profumi».

Come del resto sarà questo locale: «Una casa che accoglie: ci sarà lo spazio per i fiori, ma anche per la musica, per suonare e cantare. Ci sarà anche la cucina, un vero e proprio bistrot ma senza smancerie: penso allo stile della mia cara amica Giuliana d’Ambrosio, per questo progetto prendo spunto da lei e non vedo l’ora di portare ai tavoli un cappuccino così come polenta e salame».

Ride Rosalba, ed è pronta per partire, tra i fiori e ovviamente la musica, ma anche tre nuovi soci : «Una napoletana, maga in cucina, e due bolognesi, che arrivano dal mondo della moda: organizzeranno eventi e attività nei due spazi milanesi e inizieranno a esportare il concet “Potafiori”. Penso a Parigi, New York…» continua. Con un grazie, tutto bergamasco: «A Stefania Cremaschi e a un’azienda di Romano di Lombardia, Alimonti Milano: sono miei partner in questa avventura e si stanno occupando dei lavori, con la passione bergamasca che ci contraddistingue».

Intanto lei pota piante e fa pure serenate. «Ho iniziato per gioco a San Valentino e ora sono subissata dalle richieste. Con i miei musicisti mi presento con un mazzo di fiori e la mia voce: ogni volta è un’emozione incredibile». Perché? «Semplicemente perché amo stare con la gente e cantare per loro». E non solo per i vip, data la sua vicinanza alla «Milano che conta»: «Basta pensare alle mie serenate: nei giorni scorsi ero da Vittoria Cabello, domani sarò da una nonnina bergamasca per festeggiare i suoi 90 anni con una canzone d’amore. La musica non ha confini». E la ama da impazzire: «Senza dimenticare Bergamo: la mia famiglia, la mia casa e il mio primo spazio dove è nato tutto». E non sarà difficile trovarla comunque anche in via Mazzini. Tra i fiori bianchi, suo grande amore, e accanto al pianoforte. Quelle note, dove c’è Rosalba, non mancano mai. 
Fabiana Tinaglia

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