Scuola in presenza e coprifuoco: «Incrinata la collaborazione Stato-Regioni»

Il presidente Massimiliano Fedriga ha annunciato la convocazione per oggi alle 15.30 di una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.

«L’aver cambiato in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi» sulla presenza degli studenti a scuola è «un precedente molto grave» che ha «incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni». Lo ha detto nella mattinata di giovedì 22 aprile il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga intervenendo a Radio KissKiss, sostenendo che gli accordi si possono cambiare ma «riconvocando chi quegli accordi li ha presi». Il presidente ha dunque annunciato la convocazione per oggi alle 15.30 di una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.

Martedì sera i ministri Gelmini, Bianchi e Giovannini avevano raggiunto un accordo con le Regioni e gli enti locali: per le superiori, la soglia minima delle presenze in classe era il 60%. Ma ieri il Consiglio dei ministri ha modificato il compromesso raggiunto: il premier Mario Draghi ha fissato una didattica in presenza al 70 nelle zone gialle e arancioni, mentre nelle zone rosse la percentuale oscilla tra il 50 e il 75 per cento.

Fedriga si è detto critico anche sulla scelta di mantenere il coprifuoco alle 22. «La proposta di portarlo alle 23 è assolutamente responsabile», qualcuno «mi spieghi perché un’ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto». Una proposta non passata in Cdm che, «come tutte le altre - ha aggiunto Fedriga parlando a Radio KissKiss - è stata presa all’unanimità in Conferenza delle Regioni. È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra. Nella concretezza del quotidiano, abbiamo superato le divisioni partitiche».

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