Si svela l’ex Enel e Belotti va all’attacco
«Uno scempio del centrosinistra»

Il segretario leghista, candidato alle Europee: «Purtroppo non è una sorpresa: già cinque anni fa, al momento dell’approvazione dell’ennesima cementificazione dell’allora giunta Bruni era stato fatto di tutto per mettere in allarme sull’impatto visivo e volumetrico della lottizzazione»

«Hanno tolto le impalcature nel nuovo complesso di via Nullo e ci si è accorti del gigantesco muro nero (!) che è stato costruito? Purtroppo non è stata una sorpresa perchè già cinque anni fa, al momento dell’approvazione dell’ennesima cementificazione partorita dall’allora giunta Bruni di centrosinistra era stato fatto di tutto per mettere in allarme sull’impatto visivo e volumetrico della lottizzazione all’ex Enel»

.

Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord e candidato alle Elezioni Europee, parte alzo zero sul nuovo edificio di via Nullo. E lo fa riprendendo un passaggio riportato nel libro «Tempi Bruni a Bergamo» scritto, nel 2009, da sé medesimo per illustrare il malgoverno dei cinque anni di centrosinistra a Palafrizzoni. Un cult nel genere.

«La sinistra – si legge – con i 72.000 metri cubi previsti all’ex Enel ha voluto imporre un progetto urbanistico più adatto a Shanghai che alla piccola Bergamo. Una volumetria che evidentemente l’assessore Valter Grossi ha calcolato avendo come riferimento la metropoli cinese più che il quartiere di Santa Lucia» scriveva Belotti. E ancora: «Nei 12.000 mq compresi tra le vie Mazzini, Nullo e Diaz, viene prevista una densità che supera del 50 per cento i valori massimi adottati nei recenti piani integrati di intervento e del 70 per cento la densità di punta dei progetti norma previsti dal Prg vigente. Un dato? Il rapporto edificatorio è di sei metri cubi per metroquadrato, ovvero, per fare un paragone, quasi il triplo di quanto previsto nel 1997 nell’ex Magrini. In città non si erano mai toccate queste vette».

«Un carico edilizio non sostenibile in quella zona con i soliti palazzoni, in questo caso alti 24 metri, a nascondere la vista dei Colli. Saranno pure disegnati da un architetto di fama come Antonio Citterio, ma sette piani visti dal basso in una strada in salita come via Nullo, non sono certo un belvedere» era la chiosa d’annata del leghista. Che riporta le lancette dell’orologio in avanti e va all’attacco del centrosinistra: «Ma Gori non ha niente da dire su questo scempio voluto dai suoi sostenitori? Che credibilità può avere la sua coalizione dopo che in soli cinque anni ha irrimediabilmente rovinato la città approvando imponenti cementificazioni come l’ex Sace e il “muro” di via Autostrada a cui se ne aggiunge, appunto, un altro, per di più di un cupo colore nero?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA