Sistemi antincendio nel mirino
L’ospedale: sicurezza garantita

L’inchiesta sul nuovo ospedale, che vede indagati per abuso d’ufficio (in particolare per la trincea antiacqua) il direttore generale Carlo Nicora e quello amministrativo Peter Assembergs, sta puntando il mirino sulla sicurezza della struttura.

L’inchiesta sul nuovo ospedale, che vede indagati per abuso d’ufficio (in particolare per la trincea antiacqua) il direttore generale Carlo Nicora e quello amministrativo Peter Assembergs, sta puntando il mirino sulla sicurezza della struttura, soprattutto in materia antincendio. I consulenti del pm Giancarlo Mancusi avrebbero individuato una serie di temi meritori di approfondimento e sui quali sono in corso accertamenti.

Sotto la lente degli esperti sono finiti, tra le altre cose, canne fumarie, sfiati nei soffitti e il materiale di isolamento. Si sta cercando di capire se i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte e se le opere corrispondono alle prescrizioni di legge in tema di sicurezza. Uno degli argomenti presi in considerazione nella consulenza è il pericolo di incendio e le conseguenze in caso di rogo.

Gli esperti della Procura avrebbero avanzato delle riserve, che ora gli inquirenti si stanno premurando di verificare. Ma l’Azienda ospedaliera rimarca a chiare lettere che l’ospedale non ha problemi di sicurezza. «Siamo certi che l’analisi serena e oggettiva degli aspetti tecnici evidenzierà che l’ospedale presenta caratteristiche di sicurezza superiori ai requisiti richiesti dalla legge. Siamo uno degli ospedali più sicuri d’Italia».

E l’Azienda Papa Giovanni XXIII entra nel dettaglio: «Abbiamo oltre 11mila rilevatori antifumo in tutta la struttura; oltre 15mila sprinkler, dispositivi che rilasciano una pioggia d’acqua se rilevano un aumento della temperatura; una centrale attiva 24 ore su 24 che controlla ogni singolo locale e se necessario attiva la squadra antincendio, sempre presente in ospedale».

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