Tac

Liste d’attesa per visite ed esami medici, capitolo terzo. Dopo la prima puntata dell’indagine de «L’Eco» sui tempi medi per effettuare alcune indagini diagnostiche (elettrocardiogramma, Tac, risonanza magnetica, ecografie) e visite specialistiche nelle Aziende ospedaliere pubbliche e private della Bergamasca - puntata che ha scatenato le lamentele dei lettori perché i dati elaborati dei monitoraggi Asl risultavano decisamente lontani dai tempi, più lunghi, delle esperienze reali - , dopo l’approfondimento con i vari responsabili degli ospedali che spiegavano le cause dei rallentamenti e i progetti messi in atto su finanziamenti regionali per accorciare i tempi, diventa a questo punto necessario fare un confronto della realtà bergamasca con le altre province lombarde.

Il confronto

E sulla base dei dati forniti dalla Direzione generale della sanità della Regione, emerge che, tutto sommato, per alcuni accertamenti diagnostici Bergamo non è messa poi così male, anzi, ha performance migliori della media lombarda, e di molte altre realtà della regione. Non per tutto, ma di certo per diversi accertamenti scelti a «campione», gli stessi campioni della prima puntata dell’inchiesta.

Le prestazioni

La Regione ha fornito a «l’Eco» i dati relativi al monitoraggio regionale dei tempi di attesa, che è verificato da prassi con la modalità «ex ante» (cioè calcolando il tempo che passa da quando si richiede una prestazione fino alla prenotazione effettivamente fissata): il monitoraggio riguarda le voci ecocardiogramma, ecografie, risonanza magnetica, prime visite (quindi l’attività ambulatoriale specialistica), Tac ed è stato effettuato nel cosiddetto «giorno indice» (il rilevamento regionale si effettua in un giorno fisso del mese e solo in quello, di solito nella prima settimana), per i primi 10 mesi del 2013. E le medie cosiddette «territoriali», provincia per provincia, riguardano le Asl di riferimento, intese come Aziende sanitarie locali che a loro volta monitorano le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate che a loro fanno capo. Ebbene, guardiamo le cifre: il territorio Asl di Bergamo, paragonato alla media regionale lombarda, ha risultati migliori, per esempio per la Tac: qui ci vogliono 9 giorni di attesa, contro la media lombarda che arriva a 13. C’è chi fa ancora meglio: 6 giorni a Brescia, 4 all’Asl di Lodi, ma anche chi fa molto peggio, per esempio 32 giorni nell’area Asl Valle Camonica-Sebino, 23 a Varese.

Controlli e urgenze esclusi

La performance di Bergamo è migliore della media lombarda anche per le risonanze magnetiche: 16 giorni medi di attesa contro i 18 della Lombardia. Anche qui c’è chi fa meglio, ma non di molto: 14 giorni a Brescia, 13 a Como, 12 a Cremona, Mantova e Monza. E c’è chi tocca anche i record negativi di 26 giorni di attesa come Varese e ancora Valle Camonica-Sebino, o 23 all’Asl Milano2.

Più attese

Per ecocardiogramma, ecografia e prime visite, Bergamo invece non riesce a fare meglio della media regionale. Anzi, per l’ecocardiogramma nell’Asl di Bergamo l’attesa è di 29 giorni contro la media regionale di 24 (il meglio è Lodi, in questo caso, con 13 giorni, il peggio è Mantova con 62 seguita da Varese con 43); per l’ecografia è quasi pari, con 21 giorni contro i 20 della media lombarda (il meglio è l’Asl Milano2 con 14, seguita da Brescia e Sondrio con 15). Il picco negativo, 32 giorni, si tocca ancora a Varese e Valle Camonica-Sebino. Un solo punto di distanza, sempre con la media regionale: l’Asl di Bergamo totalizza una media di 21 giorni di attesa, contro i 20 della media regionale: le attese più brevi, secondo i dati forniti dalla Regione, spettano all’Asl di Sondrio con 13 giorni, seguita da Lodi e Milano2, 14 giorni, mentre le attese più lunghe ancora a Varese, con 33 giorni.

Niente urgenze

Va ribadito, a scanso di equivoci, che questo monitoraggio regionale, così come quelli ufficiali che si possono consultare sul sito istituzionale, (e anche sul sito dell’Asl di Bergamo), non comprendono i controlli periodici, gli screening, le urgenze (che in questo caso, su prenotazione con ricetta con il «bollino verde», vanno effettuate entro 72 ore dalla richiesta presentata), i follow up di malati cronici. La Regione, fornendo i dati dell’approfondimento richiesto da «L’Eco», sottolinea che rispetto agli obiettivi regionali - che prevedono l’erogazione di almeno il 95% delle prestazioni entro tempi predefiniti - stando ai dati medi dell’ultimo anno, l’82% delle prime visite è effettuato entro 30 giorni e che gli esami strumentali «oggetto della richiesta per il 90% sono garantiti entro 40 giorni». n

© RIPRODUZIONE RISERVATA