Tengo famiglia on line

di Giorgio Gandola
Quattromilacinquecento. Sono molti di più dei trecento alle Termopili e molti di meno dei quindicimila che vanno a vedere l’Atalanta delle meraviglie. Sono i candidati alle Europee del Movimento 5 Stelle.

Quattromilacinquecento. Sono molti di più dei trecento alle Termopili e molti di meno dei quindicimila (abbonati esclusi) che vanno a vedere l’Atalanta delle meraviglie. Sono i candidati alle Europee del Movimento 5 Stelle usciti dal primo turno delle consultazioni web.

Lo ha annunciato lo stesso Beppe Grillo, precisando che diventano candidati ufficiali coloro che sono risultati primi in ogni regione. I votanti sono stati 35.000 circa, le preferenze per essere eletti vanno dai 33 (sì, trentatre in Val d’Aosta) ai 566 voti della Lombardia. La democrazia della rete ha dato anche questa volta il suo responso e anche questa volta ha suscitato più di una perplessità, come già accadde per le Quirinarie quando si chiedeva a gran voce che fosse preso in considerazione un candidato come Stefano Rodotà proposto online da 4677 persone.

Per fare un termine di paragone esclusivamente numerico, alle penultime regionali Renzo Bossi detto il Trota aveva raccolto 12.899 preferenze. Ma il metodo Grillo non ha destato dubbi solo in quelli che l’ex comico definisce «vecchi arnesi della politica morta», ma anche nei suoi colonnelli. Il sindaco di Parma Pizzarotti: «Si è candidata gente che non abbiamo mai visto». La pasionaria Lombardi: «La candidite è una malattia diffusa, troppe persone con la speranza di una poltrona. Votate solo dopo aver preso informazioni». La sensazione è che sia partita la corsa all’oro di Bruxelles, proprio ciò che i duri e puri del movimento vorrebbero evitare. Ma come diceva Longanesi «Sul tricolore dovrebbero scrivere il motto: tengo famiglia».

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